Lavoro_Metalmeccanici«Non abbiamo la presunzione di rappresentare il mondo intero, ma i nostri iscritti sì: perciò chiederemo a loro di pronunciarsi sull’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici». Lo afferma il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone, in risposta alle recenti prese di posizione della Cgil che, lo ricordiamo, non ha firmato l’accordo raggiunto la settimana scorsa da Fim e Uilm con Federmeccanica. «Non accettiamo lezioni di democrazia dalla Fiom che, come al solito, usa motivazioni esclusivamente politiche – aggiunge il segretario provinciale Uil, Luigi Tollari – Faremo il referendum con tutti i lavoratori solo se la Fiom sottoscriverà l’accordo e non ci spaventa la minaccia, ventilata dalla Cgil, di mettere in discussione il patto di solidarietà che lega le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) elette nelle fabbriche». Dal canto suo il segretario provinciale della Fim-Cisl, Claudio Mattiello, sottolinea che, a differenza della Fiom, il suo sindacato si è assunto, insieme alla Uilm, la responsabilità di una trattativa per arrivare al rinnovo del contratto.

«Se la Fiom ricorre alle vie legali, significa che non ha più argomenti», dice Mattiello. Anche la Uilm-Uil di Modena chiede, sempre per bocca di Tollari, alla Cgil di smettere di agitare la “questione democratica” e ricorda che a suo tempo la Fiom ha presentato una controproposta di rinnovo al solo scopo di bloccare la discussione, già ben avviata, tra Fim-Uilm e Federmeccanica.

 «Trovo fuori luogo le accuse di irresponsabilità e illegittimità usate dalla Cgil nei confronti di Fim e Uilm – interviene Falcone – È grazie all’assunzione di responsabilità di Cisl e Uil, le quali hanno definito le nuove regole per la contrattazione, che è stato possibile firmare un accordo che difende il potere d’acquisto delle retribuzioni e allarga gli spazi di partecipazione del sindacato e dei lavoratori. L’accordo dimostra che il nuovo modello di relazioni sindacali funziona, come confermano anche il nuovo contratto nazionale degli alimentaristi, sottoscritto pure dalla Cgil. Sono accordi ancor più importanti in questa situazione di crisi economica e, quindi, – conclude il segretario della Cisl – di scarsa disponibilità finanziaria».