cgil_cisl_uilOltre 500 lavoratori (un centinaio modenesi) provenienti da tutti gli stabilimenti Apofruit dell’Emilia-Romagna hanno partecipato ieri – lunedì 30 novembre – alla manifestazione indetta dai sindacati davanti allo stabilimento di Pievesestina (Cesena). Il presidio è stato organizzato dal coordinamento regionale Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil in concomitanza con la prima giornata di sciopero di otto ore per ogni turno di lavoro, che ha registrato un’adesione superiore al 95 per cento. Fai e Flai modenesi ricordano che la mobilitazione è legata alla vertenza sul progetto di riorganizzazione aziendale. Esso prevede una riduzione dell’occupazione e del numero dei siti produttivi, la terziarizzazione della piattaforma logistica dello stabilimento di Longiano di Cesena (sito dedicato alla lavorazione del biologico, considerata fiore all’occhiello di Apofruit) e lo spostamento della lavorazione della cipolla da San Martino Spino (Modena) ad Altedo (Bologna). «Lo spostamento della lavorazione della cipolla significa che una piccola parte dei lavoratori di San Martino Spino avrà circa due mesi di lavoro garantito (meloni e cocomeri), mentre per il resto dell’anno e per gli altri lavoratori la cooperativa si impegna all’assunzione negli altri due stabilimenti di Altedo e Vignol. Per i dipendenti – spiegano Cisl e Cgil – questo significa percorrere dai 130 (Altedo) ai 150 km (Vignola) al giorno, con uno stipendio da operai agricoli a tempo determinato, non certo paragonabile a quello di un direttore di banca o di grande cooperativa ortofrutticola. Le pesantissime ricadute sulla manodopera dello stabilimento di San Martino Spino e il modo in cui la cooperativa ci ha presentato il progetto di riorganizzazione, e cioè come comunicazione di una decisione già assunta dal consiglio di amministrazione e quindi non discutibile, hanno interdetto qualsiasi possibilità di dialogo e posto le condizioni della mobilitazione sindacale. Non ha certo aiutato una ripresa della trattativa neanche il comunicato dei giorni scorsi di Apofruit, che continua a negare la realtà».

Le segreterie modenesi di Fai e Flai e le Rsu di San Martino e Vignola, unitamente alle segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e a tutto il coordinamento regionale dei rappresentati dei lavoratori di Apofruit, chiedono la riapertura immediata della trattativa per discutere senza soluzioni preconfezionate e affrontare i problemi con la volontà di ricercare possibili soluzioni condivise. Se ciò non avverrà, i sindacati avvertono che saranno decise ulteriori iniziative di lotta, con informazione alle istituzioni e all’opinione pubblica.