Il Consiglio ha approvato ieri all’unanimità un ordine del giorno, presentato dai consiglieri dell’Idv De Biasi e Tartarini, sulla grave situazione che si prospetta per i lavoratori del Gruppo Delta: “900 dipendenti, di cui 350 occupati nella sede direzionale centrale di Bologna, oltre ad un indotto di circa 1400 dipendenti impiegati nelle agenzie sparse in tutta Italia”.

Il Consiglio con questo documento chiede che “la Provincia di Bologna si adoperi per un monitoraggio degli asset societari, al fine di garantire la salvaguardia di tutte le posizioni lavorative attive sul territorio”.

La grave situazione dei lavoratori del Gruppo Delta è conseguenza di un’inchiesta su reati di riciclaggio, disposta dalla procura di Forlì dalla quale è emerso che “la Cassa di Risparmio di San Marino, probabilmente anche grazie a lacunosi controlli da parte degli organi di vigilanza della Banca d’Italia, esercitava un controllo occulto su un gruppo bancario italiano (il Gruppo Delta), controllo che ha comportato il commissariamento del gruppo da parte della Banca d’Italia nel maggio dello scorso anno”.

“La Cassa di Risparmio di San Marino – prosegue il documento – è obbligata a disfarsi del gruppo stesso e sono in corso serrate trattative che coinvolgono la proprietà, i creditori e i possibili acquirenti (Gruppo Intesa in primis)”.

L’odg evidenzia inoltre che “nel caso in cui le trattative di cessione non andassero a buon fine, l’intero gruppo sarebbe posto in liquidazione e, non essendo previsti ammortizzatori sociali per i dipendenti del settore credito, la migliore prospettiva che i Commissari della Banca d’Italia ufficialmente prospettano (subordinata al buon fine dell’unica trattativa di cessione) prevede ad oggi una categoria di esuberi stimabile in 400-500 unità, comprendenti buona parte dei dipendenti bolognesi”.