La Cisl modenese condivide pienamente l’allarme sul lavoro nero lanciato sabato scorso 6 marzo dal presidente della Provincia, Emilio Sabattini, in occasione del consiglio provinciale straordinario dedicato alla crisi. In particolare la Cisl sottoscrive l’appello rivolto da Sabattini alle associazioni di categoria affinché vigilino sulle irregolarità, arrivando a espellere le imprese recidive. «Chiamiamo in causa anche le aziende che, in qualità di clienti o fornitori, collaborano con gli imprenditori non rispettosi delle norme e dei contratti – afferma Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl di Modena – Queste imprese sappiano che si rendono complici di un fenomeno molto grave che, come un cancro silenzioso, sta danneggiando la parte sana del tessuto economico modenese. I “furbetti del lavoro nero” sappiano che con il loro comportamento peggiorano la situazione e mettono a rischio il futuro delle loro stesse aziende».

Quanto all’”Sos disoccupazione” lanciato dal consiglio provinciale di sabato, il sindacalista Cisl si dichiara molto preoccupato per il peggioramento della situazione del mercato del lavoro. «Il consuntivo 2009 registra un saldo negativo di 8.448 unità tra assunzioni e cessazioni, mentre le persone che ricercano attivamente una nuova occupazione sono diventate 15.045 (+105,7 per cento rispetto al 2008) – osserva Coscia – Sono aumentati in media del 56,6 per cento anche i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, raggiungendo la cifra di 7.815 unità. Solo un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga ha temporaneamente attenuato la perdita di posti di lavoro. Di fronte a una crisi così pesante diventano fondamentali il ruolo della formazione professionale, che può migliorare le competenze dei lavoratori, e la funzione dei Centri per l’Impiego che – conclude il segretario Cisl – sono chiamati a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».