“Mentre la Regione Emilia-Romagna e gli enti locali modenesi stanno cercando di individuare le migliori azioni possibili per difendere le nostre imprese ed i posti di lavoro a rischio, il governo sceglie di occuparsi di altro e se si occupa di lavoro lo fa per licenziare (come nel caso dei precari della scuola) o per mettere in discussione i diritti acquisiti dal mondo del lavoro”.

Così Luciano Vecchi, candidato del Partito Democratico nella provincia di Modena per il Consiglio Regionale.

“Senza lavoro non ci sono i modenesi, la loro voglia di fare, di mettersi in discussione, quel rimboccarsi le maniche che ci ha fatto raggiungere negli anni risultati eccezionali nel manifatturiero, nell’export dei nostri prodotti. Chi governa questo Paese non si può permettere di abbandonare il mondo del lavoro. A loro manca una idea di futuro, forse manca anche la conoscenza di quello che la crisi sta producendo. E’ urgente rimettere mano agli ammortizzatori sociali per aumentare le settimane di cassa integrazione ordinaria e per estendere questo strumento a chi ancora non lo può usare. Occorre costruire a livello nazionale la necessità di una copertura universale di strumenti che fino ad oggi hanno garantito la loro efficacia. Ad esempio l’impegno delle Regioni per l’introduzione degli ammortizzatori in deroga, per quelle tante piccole imprese che sono il cuore del nostro territorio, ha permesso in Emilia-Romagna di salvare più di 40 mila posti di lavoro”.

“E’ arrivato il momento però di fare una scelta, l’Emilia-Romagna l’ha fatta, il Governo di centrodestra NO e la sta rimandando. Facciamo in modo che la nostra Regione possa diventare capofila di una battaglia per il futuro del nostro Paese portando ad esempio il Patto per attraversare la Crisi siglato con tute le Parti Sociali. Qui si decide e lo si fa insieme, a Roma il governo Berlusconi, quando decide, lo fa per dividere le Parti Sociali, per dividere il Paese. A Modena la lotta contro il lavoro nero è una realtà, nonostante i tagli effettuati dal governo Berlusconi agli Ispettorati del lavoro. Noi proponiamo di investire di più sui controlli e la legalità, condizione necessaria per tutelare i lavoratori e l’impresa sana e onesta”.