Nella tarda serata di ieri le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl Filcams Cgil e UIltucs Uil hanno sottoscritto l’accordo con Tributi Italia per la definizione della procedura di licenziamento collettivo avanzata dalla società di riscossione per 605 lavoratori.L’intesa, siglata presso il ministero del lavoro, ha stabilito principalmente l’accesso alla cassa integrazione in deroga per la durata di 12 mesi con decorrenza dal 15 marzo 2010 fino al 14 marzo 2011 per i lavoratori occupati nelle regioni Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria per i quali l’azienda si è impegnata a favorire~ in ogni modo il~possibile reimpiego presso nuovi soggetti affidatari dei servizi attualmente~gestiti per conto dei comuni o di altri enti locali.

10 lavoratori, individuati con il criterio della volontarietà, permarranno in servizio per il disbrigo delle attività minime. In relazione alle retribuzioni non corrisposte l’azienda, nel riconoscere la sussistenza del debito, si è impegnata a compiere ogni sforzo per la corresponsione delle mensilità di ottobre, novembre, dicembre 2009 e gennaio 2010 oltre ai ratei delle mensilità aggiuntive. Inoltre l’azienda si è impegnata a saldare il residuo non corrisposto per il mese di ottobre 2009 entro il 15 di marzo. L’operatività dell’intesa siglata è sospensivamente condizionata alla ricezione di specifici atti di assenso da parte delle regioni coinvolte ad eccezioni della rappresentanza delle regioni Puglia e Liguria, presenti all’incontro e che già hanno dichiarato di accettare la contribuzione di sostegno al reddito. La società si è anche impegnata ad agevolare la cessione dei rami d’azienda costituiti dalle agenzie ed altri operatori del settore.

“L’accordo sulla cassa integrazione in deroga per i 605 lavoratori di Tributi Italia~ – ha dichiarato Vincenzo Dell’Orefice Segretario Nazionale Fisascat – è una risposta certamente positiva se pur parziale. Occorre adesso sensibilizzare le regioni affinché~formalizzino il loro benestare all’intesa raggiunta in sede ministeriale; c’è bisogno di una assunzione di responsabilità soprattutto da parte delle amministrazioni regionali di Puglia, Sicilia e Liguria per agevolare la ricollocazione anche dei 150 impiegati dei centri amministrativi”.

Dell’Orefice si è anche espresso sulla paventata possibilità che la crisi di Tributi Italia generi polemiche sul settore di riscossione. “La crisi di una sola azienda, sia pure di grandi dimensioni, non può in alcun modo rappresentare il pretesto per processare l’intero settore – ha dichiarato il segretario nazionale – la dolorosa e spiacevole vicenda di Tributi Italia non sia strumentalmente usata per dare corso a radicali controriforme del settore di natura vetero-statalista: i soggetti privati abilitati all’accertamento ed alla riscossione dei tributi per conto degli enti locali svolgono un servizio altamente qualificato e non appesantito da logiche proprie di una burocrazia avvezza a non rispondere di nulla ed a nessuno. Ai servizi di riscossione ed accertamento fa bene una sana cultura di mercato; tornare indietro sarebbe puro delirio”.

Le parti si incontreranno entro il mese di settembre 2010 al fine di valutare l’andamento della situazione aziendale ed il ricorso~ alla cassa integrazione in deroga.