«Non è vero che la riforma della conciliazione e dell’arbitrato sono un modo per aggirare l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori; anzi questa norma dà più spazio alla contrattazione». Lo afferma il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone che, a proposito delle novità sul processo e le controversie di lavoro introdotte dal “collegato lavoro”, spiega come la conciliazione e l’arbitrato siano un percorso parallelo a quello giudiziario, che rimane pienamente agibile e disponibile. «La scelta tra i due canali è volontaria e rimane in capo a ogni lavoratore – sottolinea Falcone – La contrattazione collettiva diventa lo strumento regolatorio della conciliazione e dell’arbitrato, in particolare della clausola compromissoria, che permette la devoluzione ad arbitri delle possibili controversie derivanti dal contratto».

Il segretario Cisl ammette che il testo licenziato dal Parlamento, pur recependo alcune tra le correzioni richieste dal suo sindacato, presenta ancora aspetti problematici, alla cui soluzione, però, nessuna forza politica o sociale può ritenersi estranea.

«Non serve isolarsi lanciando critiche senza costrutto contro un presunto attacco frontale al diritto del lavoro – dice Falcone – La strada per correggere e migliorare le criticità è la contrattazione collettiva. Presumere che il rinvio ai contratti e agli accordi tra le parti non costituisca una accettabile condizione di garanzia è un insulto al sindacato, ma soprattutto a quei milioni di lavoratori, anche modenesi, che quotidianamente trovano nel sindacato risposte e tutele, individuali e collettive».

Per Falcone dall’affidamento alla contrattazione collettiva possono derivare concrete opportunità per conferire maggiore equilibrio, trasparenza e garanzie alle modalità di esercizio dell’arbitrato e della conciliazione, in particolare per quel che riguarda l’arbitrato individuale certificato e la clausola compromissoria. Per la Cisl, poi, la scelta del lavoratore di utilizzare l’arbitrato va fatta al momento del verificarsi della controversia, non al momento dell’assunzione. Quanto allo sciopero proclamato dalla Cgil per domani – venerdì 12 marzo -, Falcone ricorda che la Cisl ha presentato da mesi le sue proposte per una riforma fiscale.

«Su questo problema, così come sulla crisi, – conclude Falcone – aspettiamo che la Cgil finisca il suo percorso congressuale e torni a fare sindacato con Cisl e Uil».