«Il Parlamento fa le leggi, noi siamo un sindacato e facciamo contrattazione». Il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone, non si mostra per nulla preoccupato del rinvio alle Camere della legge sull’arbitrato, deciso ieri dal presidente della Repubblica. «Quando è uscito il ddl 1167-B, abbiamo chiesto e ottenuto modifiche a tutela dei lavoratori. Siccome si rinviava all’accordo tra le parti la definizione delle clausole compromissorie, ci siamo preoccupati di escludere da subito il licenziamento dalle controversie che possono finire davanti all’arbitro; quindi ripeto per l’ennesima volta che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è totalmente salvaguardato dalla nostra azione. Infatti con la dichiarazione comune firmata l’11 marzo tutte le parti sociali hanno stabilito che l’eventuale ricorso alle clausole compromissorie poste al momento dell’assunzione non può riguardare le controversie relative alla risoluzione del rapporto di lavoro. La dichiarazione comune – prosegue Falcone – conferma che il ricorso all’arbitrato resta una libera scelta del lavoratore; è uno strumento che non esclude, bensì si aggiunge agli altri (per esempio la causa di lavoro e il tentativo di conciliazione presso la Direzione provinciale del lavoro) per risolvere le controversie di lavoro. Confidiamo che tutte le clausole compromissorie non siano poste al momento dell’assunzione, ma che la scelta se ricorrere al giudice o all’arbitro sia fatta quando sorge la controversia».

Il segretario Cisl resta convinto che conciliazione e arbitrato possano risolvere più velocemente le controversie di lavoro e senza oneri per i lavoratori. Falcone ricorda che il 65 per cento delle controversie di lavoro riguarda la retribuzione e l’inquadramento professionale, cioè materie regolate dai contratti collettivi di lavoro; inoltre le cause di lavoro durano in media dai tre ai cinque anni. «Ecco perché pensiamo che arbitrato e conciliazione siano strumenti utili e alternativi e siamo fiduciosi sul fatto che il Parlamento troverà una soluzione recependo le osservazioni del Capo dello Stato. Auspico, infine, – conclude il segretario della Cisl – che la Cgil, anziché affidarsi ciecamente alla legge, riprenda la strada della contrattazione insieme a noi e alla Uil per difendere al meglio ai lavoratori».