Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha rinviato alle Camere il DDL 1167-B, già approvato in via definitiva al Senato ai primi di marzo, che includeva una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro.

I rilievi del capo dello Stato si appuntano proprio su alcune delle norme che in più occasioni sono state evidenziate, oltre che da importanti giuristi, dalla stessa Cgil che ha contrastato la norma fin dalle sue prime formulazioni, mettendo al centro delle rivendicazioni dello sciopero generale del 12 marzo scorso anche la richiesta di una sostanziale revisione del DDL.

In particolare i rilievi del capo dello Stato si appuntano sulla norma che riguarda la nuova procedura di conciliazione e arbitrato che di fatto aggira l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che tutela contro il licenziamento senza giusta causa.

Il DDL prevede infatti che già nel contratto di assunzione (al momento cioè in cui un lavoratore è più vulnerabile) si possa stabilire che in caso di contrasto le parti si affidino ad un arbitrato, che giudicherà secondo equità e quindi in deroga alle leggi e ai contratti collettivi.

La Cgil di Modena esprime soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Presidente della Repubblica che riconsegna al Parlamento la possibilità di modificare norme che abbassano le tutele e le stesse garanzie costituzionali dei lavoratori e delle lavoratrici.

Inoltre con l’iniziativa del capo dello Stato si conferma il giudizio fortemente critico della Cgil sull’avviso comune sottoscritto, tra gli altri, anche da Cisl e Uil, su un testo di legge non ancora promulgato dal presidente della Repubblica, né pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

La Cgil di Modena ribadisce il proprio impegno per contrastare la legge e chiederà incontri alle forze politiche modenesi affinché si rinunci adintervenire per abbassare le tutele e i diritti dei lavoratori e per una sostanziale e radicale modifica del DDL 1167-B .

Infine la Cgil di Modena conferma la propria determinazione nel promuovere tutte le iniziative, a partire dai luoghi di lavoro, di mobilitazione e di lotta per costringere il Parlamento a modificare radicalmente tale provvedimento.

L’auspicio che ci proponiamo è di potere riprendere una battaglia comuneanche con Cisl e Uil in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

(Cgil Modena)