Assunta De Luca si occupava del controllo qualità del tessuto in un’azienda tessile; Ylli Filipi lavorava come autista e magazziniere. Oggi entrambi stanno imparando a usare il computer e i principali programmi informatici utilizzati nel settore tessile-abbigliamento. Assunta De Luca e Ylli Filipi sono due dei cinquanta lavoratori titolari di ammortizzatori sociali in deroga che frequentano i corsi di formazione gestiti a Modena dallo Ial Emilia-Romagna (ente Cisl per la formazione professionale). Le attività formative rientrano nel piano approvato nel luglio 2009 in attuazione del cosiddetto “Patto per attraversare la crisi”, sottoscritto tra Regione e parti sociali. Dieci enti di formazione professionale hanno costituito a livello regionale il Consorzio Formazione&Lavoro, che a sua volta ha stretto una partnership con lo Ial Emilia-Romagna per servizi di supporto e formazione di elevata qualità.

«Quelli che gestiamo per i lavoratori di aziende in crisi sono corsi brevi, della durata di quaranta ore – spiega Emidio Dotti, direttore dell’agenzia di Modena dello Ial Emilia-Romagna – Le attività formative sono dodici e spaziano dal tessile al grafico-editoriale, dalla progettazione meccanica-elettrica all’italiano per stranieri. I corsi sono flessibili, cioè sono stati costruiti in base alla richieste dei lavoratori interessati e stanno riscuotendo successo, tanto che alcuni allievi hanno chiesto di frequentarne altri».

 Assunta De Luca Yilli Filipi, così come gli altri allievi dei corsi, sono lavoratori colpiti dalla crisi che hanno trovato nella formazione un’opportunità reale di cambiamento. Il piano della Regione, infatti, mette in campo una pluralità di opportunità formative capaci di rispondere alle differenti condizioni, esigenze e aspettative dei lavoratori. «Subito dopo Pasqua partiranno altri corsi di maggiore durata (da 50 a 300 ore) – aggiunge Giovanni Corsini, responsabile area Emilia dello Ial Emilia-Romagna – Si tratta di percorsi personalizzati di aggiornamento, specializzazione, qualificazione e riqualificazione. Rivolti ai lavoratori interessati da provvedimenti di cassa integrazione o in mobilità, queste attività formative rafforzano le competenze delle persone e del sistema produttivo nel suo complesso, offrendo di fatto – conclude il responsabile area Emilia dello Ial-Cisl – un contributo concreto alla strategia per salvaguardare l’occupazione a livello locale».