Oltre 300 tra funzionari, delegati e lavoratori della Cgil di Modena hanno manifestato stamattina davanti alla Prefettura per dire NO al Ddl lavoro che inizierà la discussione in aula mercoledì prossimo dopo essere stato rinviato di nuovo alle Camere dal presidente Napolitano. Il prefetto, nella persona del dottor Ventura, ha raccolto le posizioni della Cgil di Modena e le trasmetterà alla presidenza del Consiglio.

La Cgil, nonostante alcuni emendamenti migliorativi approvati in Commissione lavoro alla Camera, continua infatti a considerare ingiusto, sbagliato e sotto diversi aspetti “incostituzionale” il Collegato lavoro. A fine mattinata si è svolto anche l’incontro con i parlamentari modenesi che hanno risposto all’invito della Cgil di Modena a sostegno delle proprie posizioni. All’incontro, esteso a tutti i parlamentari modenesi – comunica Cgil Modena – erano presenti Ivano Miglioli, Mariangela Bastico e Giulio Santagata per il centrosinistra, assenti i parlamentari di centrodestra.

Ficcarelli, Prodi e Bertani della Cgil di Modena hanno sottolineato le preoccupazioni sull’arbitrato secondo equità che “rimane anche se sfumato”, il permanere della clausola compromissoria per i lavoratori a tempo determinato, anche se spostata dopo il periodo di prova esercitando così un forte ricatto sui lavoratori precari e quindi la sempre maggior difficoltà a trasformare i contratti a tempo in assunzioni. Ciò considerato che l’84%(114.000 contratti) delle nuove assunzioni nel 2009 in provincia di Modena(il 90% in Emilia-Romagna) sono a tempo determinato.

E’ stata inoltre espressa preoccupazione per i tempi stretti per l’impugnazione dei licenziamenti (60 giorni per l’impugnazione, 180 giorni per la deposizione del ricorso, contro gli attuali 5 anni a disposizione oggi), oltre che per l’aumento dei costi per l’inevitabile ricorso ad un avvocato. Tanto da far pensare che con le nuove norme del processo di lavoro quasi il 75% delle cause potrebbero saltare.

I rappresentanti della Cgil hanno anche evidenziato le forti preoccupazione per l’avvicinarsi dei termini di scadenza degli ammortizzatori sociali, in molte aziende modenesi stanno infatti per andare in scadenza le settimane di cassa integrazione (130 accordi di Cigs sono in scadenza nel corso del 2010 e 47 di questi a luglio). Se le aziende non dimostreranno collaborazione nel passare all’utilizzo successivo degli accordi di solidarietà, l’impatto sociale delle crisi aziendali rischia di essere gravissimo.

Il deputato Miglioli ha dichiarato come la Commissione Lavoro a maggioranza avesse approvato la richiesta di allungamento di 6 mesi (da 12 a 18) della Cigo, ma da parte del ministro Sacconi è stato opposto il netto rifiuto del Governo a volerla prorogare con la motivazione che non ci sono le risorse da parte dell’Inps. Su arbitrato e certificazione, i deputati del Pd hanno sottolineato che, grazie al rinvio del presidente Napolitano, alcuni passi avanti sono stati fatti con gli emendamenti (eliminata la clausola compromissoria su tutte le materie, non solo per i licenziamenti, al momento dell’assunzione), ma certamente condividono le preoccupazioni della Cgil sugli altri aspetti, in particolare la non volontarietà del ricorso all’arbitrato, il giudizio secondo equità che, come ha sottolineato Santagata, rende il rapporto di lavoro non più regolato da un diritto, ma alla stregua di un rapporto commerciale privatistico.

Il Pd – continua Cgil Modena – è intenzionato a dare battaglia Parlamentare quando mercoledì riprenderà la discussione in aula e numerosi sono gli emendamenti presentati. Confermerà il proprio voto non favorevole, anche se trattandosi di un provvedimento che va in quarta rilettura alle Camere l’intenzione della maggioranza è di approvarlo in tempi stretti. Bastico ha sottolineato l’importanza della mobilitazione Cgil, a Modena come nel resto del Paese, e ha ribadito la critica all’uso degli ammortizzatori sociali da parte del Governo come canale di consenso, piuttosto che la volontà di una riforma che ne sancisca il diritto dei lavoratori con modalità di accesso oggettive.

Dopo il presidio di oggi, la Cgil intende continuare la propria iniziativa di mobilitazione e di lotta, a partire dal 28 aprile con il presidio nazionale a Montecitorio, e con una vasta campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per spiegare ai lavoratori i grandi rischi di una legislazione che tenta di svuotare l’effettivo esercizio dei loro diritti e il peso della contrattazione collettiva. Oltre a ciò, la Cgil sarà impegnata nel sostenere le ragioni dei lavoratori in caso di controversia sia con la contrattazione che con la tutela individuale, non escludendo da ultimo anche un ricorso alla Corte Costituzionale contro quella che considera una vera e proprio controriforma del processo di lavoro.

(comunicato stampa Cgil Modena)