«Il ponte sul Secchia lungo la Pedemontana a Sassuolo è sicuro e i fenomeni erosivi provocati dalla corrente del fiume alla base delle pile di sostegno non destano preoccupazione. Occorre però intervenire al più presto per ricostruire la briglia di protezione allo scopo di ridurre tale fenomeno. Per questo la Provincia sta predisponendo un progetto in vista dell’appalto dei lavori in autunno con un investimento di quasi sei milioni di euro». Lo ha annunciato Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, rispondendo in Consiglio provinciale, a una interpellanza di Claudia Severi e Dante Mazzi (Pdl) sulle condizioni del ponte.

«Siamo preoccupati – ha affermato Severi – per questa situazione. La caduta della briglia a metà degli anni ’90 a valle del ponte, ha provocato l’accelerazione della corrente con il conseguente pericoloso abbassamento del livello del fiume in corrispondenza delle pile e dell’acquedotto. Per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione, occorre intervenire al più presto ricostruendo la briglia».

Vaccari ha ricordato che la Provincia «ha già effettuato nel 2004 un intervento di consolidamento sulle pile di fondazione numero sei e sette con una spesa di quasi mezzo milione di euro, mentre i lavori sulla briglia hanno avuto un iter progettuale più complesso. Le risorse per ricostruire la briglia sono messe a disposizione dall’Anas, come previsto peraltro dalla convenzione tra Province di Modena e Reggio Emilia e la stessa Anas a seguito del passaggio delle competenza sulla Pedemontana alla Provincia avvenuto nel 2001. Il progetto è pronto e intendiamo appaltarlo in autunno a condizione, ovvio, che Anas mantenga gli impegni presi sulla liquidazione delle risorse».

Il ponte viene costantemente monitorato: finora il sistema principale delle fondazioni costituito da pali di notevole dimensione non ha destato preoccupazione anche perché è molto profondo, «garantendo – ha ribadito Vaccari concludendo il suo intervento – tutta la sicurezza alla circolazione senza alcuna necessità di limitare l’uso del manufatto. Così come non sono emersi problemi per l’acquedotto».

Severi si è dichiarata «parzialmente soddisfatta per i tempi dell’apertura del cantiere» ma «preoccupata per l’arrivo delle risorse. Se Anas non dovesse mantenere gli impegni – ha chiesto Severi – la Provincia anticipi le risorse».