Con le accuse di tentata estorsione ed usura sono finiti in manette due ‘strozzini’ campani – un artigiano 38enne residente a Reggio Emilia ed un commerciante 42enne residente a Correggio – arrestati in flagranza di reato dai Carabinieri di Campagnola Emilia. Ad incastrare i due usurai è stata la loro vittima, un consulente aziendale 42enne di Correggio che, dopo mesi di pressioni psicologiche, ha deciso di denunciare i suoi aguzzini.  

L’inizio dell’odissea del consulente  risale a settembre dello scorso anno quando, in un momento di difficoltà economica, ha chiesto ad un commerciante del proprio paese il prestito di 500 euro, pattuendone la restituzione entro un mese con l’aggiunta di 100 euro a titolo di interesse. Il mancato rispetto dell’impegno ha però portato l’intervento di un amico del commerciante che non solo ha preteso dal consulente l’immediato pagamento dei 600 euro ma anche di altri 400 euro quale ulteriore interesse per il mancato rispetto degli accordi presi.

A metà dicembre l’intermediario sarebbe tornato all’attacco e, mostrando un revolver alla vittima, avrebbe aumentato la richiesta facendo salire a 2.000 euro il debito da saldare ed in parte pagato dal debitore con la consegna di 1.000 euro in contanti e un versamento di 500 euro in vaglia postale. Le pressioni per il saldo dell’intera cifra sono proseguite  fino ad aprile scorso quando il debitore ha deciso di porre fine alla vicenda, rivolgendosi ai carabinieri.

La trappola per gli usurai è scattata due giorni quando i militari si sono presentati all’incontro concordato con la vittima per la consegna del denaro mancante al saldo del debito. Al termine della transizione,  i Carabinieri sono usciti allo scoperto e hanno fatto scattare le manette. A casa di uno dei due ‘strozzini’ è  stata ritrovata la pistola (risultata poi un giocattolo) con il quale il consulente correggese era stato  minacciato.