Verrà acquisita dalla Procura di Bologna la registrazione della puntata di lunedì sera della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ in cui si è parlato della scomparsa di Alessandra Sandri, la ragazzina di 11 anni svanita nel nulla nel centro del capoluogo emiliano mentre andava a scuola la mattina del 7 aprile 1975, dopo essere scesa ad una fermata del bus.L’atto rientra nell’inchiesta sulla scomparsa delle ragazzina aperta per omicidio, contro ignoti, e condotta dal Pm Giampiero Nascimbeni. Nella puntata di ‘Chi l’ha visto?’ dell’altra sera i familiari della ragazzina hanno chiesto la riapertura delle indagini e lanciato pesanti accuse agli investigatori che si occuparono delle indagini in prima battuta.

”La conduttrice della trasmissione ha definito la vicenda ‘allucinante’ – aveva detto ieri il Procuratore Roberto Alfonso – e come cittadino condivido quella valutazione. Come Procuratore dico che esamineremo le carte e faremo tutto ciò che le carte ci consentiranno di fare. Tutto quello che c’è da fare lo faremo, ce ne cureremo con grande attenzione. Tenendo presente che molti protagonisti di questa vicenda non ci sono più”.

La prima inchiesta, all’epoca, si concluse con un’ archiviazione nell’ipotesi di un allontanamento volontario. Nel 1998, però, venne riaperta dopo che, durante un’altra trasmissione di ‘Chi l’ha visto?’, emersero nuovi elementi sulla vicenda. Non ci furono però gli sviluppi attesi e nel ’99 l’indagine venne di nuovo archiviata. Nel 2008, ancora una volta dopo una trasmissione di ‘Chi l’ha visto?’, l’allora Procuratore aggiunto Luigi Persico (poi trasferito in Procura generale) chiese la riapertura. Riapertura compiuta dal nuovo Procuratore aggiunto Massimiliano Serpi negli ultimi mesi del 2009.

Per violenze sessuali ai danni di Alessandra, nel 1982 furono condannati a tre anni di reclusione due bolognesi che all’epoca dei fatti (poco prima della scomparsa della ragazzina) avevano circa 30 anni (la sentenza è passata in giudicato nel 1985).