Coop Estense esprime il proprio sconcerto e il proprio rammarico per l’esito della trattativa sindacale che si è svolta martedì 23 novembre per il rinnovo del contratto integrativo aziendale e conclusasi con l’abbandono del tavolo da parte delle Organizzazioni Sindacali.

Nel rinnovare la propria disponibilità a riprendere quanto prima il dialogo, la cooperativa non comprende i motivi che hanno spinto il Sindacato a interrompere e a rinunciare ad un confronto su proposte che, tra le altre cose, rappresentano un concreto miglioramento per 900 lavoratori, con l’assunzione a tempo indeterminato per 300 persone e l’aumento di ore lavorate per altre 600.

Questi sono soltanto alcuni dei risultati che Coop Estense si è proposta di raggiungere e che ha sottoposto alle Organizzazioni Sindacali per concludere una trattativa aperta da oltre due anni. Proposte concrete e precise, ribadite il 14 ottobre scorso, su tutti gli articoli e le materie del contratto integrativo aziendale, che porterebbero ad un complessivo miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti Coop Estense compresa la possibilità per tutti di guadagnare di più. Proposte serie, elaborate all’insegna della solidarietà, fondate su investimenti e sforzi che la cooperativa ha confermato con convinzione nonostante la difficile situazione economica.

Per Coop Estense, in questa fase così dura del Paese, della regione e della provincia – non dimentichiamoci che nel giro di un anno a Modena le ore di cassa integrazione sono passate da 1 milione a 11 milioni – l’obiettivo di difendere il potere di acquisto di Soci e consumatori e contemporaneamente tutelare e promuovere l’occupazione sono obiettivi irrinunciabili.

Le Organizzazioni Sindacali avevano chiesto tempo per le opportune valutazioni e per la formulazione di istanze che Coop Estense si aspettava di conoscere proprio nell’incontro di martedì, sicura ci sarebbe stata la condivisione di un obiettivo e di una sfida in un momento storico così duro.

Con sorpresa, però, contrariamente a quanto previsto, nessuna proposta, nessuna valutazione – su cui Coop Estense sarebbe stata come sempre aperta al dialogo e al confronto – è stata avanzata da parte delle Organizzazioni Sindacali, ma soltanto la secca richiesta di eliminare dal contratto un singolo elemento, quello del merito individuale, bollato in modo svilente e offensivo come “pagellina”. Il merito individuale nient’altro è che un modo per affermare un principio di equità per pagare di più chi lavora meglio, valorizzando le qualità individuali di ciascun dipendente.

Anche la proposta di rinviare alla fine del negoziato ogni discussione su questo argomento, per affrontare nel frattempo le altre questioni contrattuali, ha trovato una risposta negativa da parte del Sindacato e ha portato all’interruzione di qualsiasi discussione, quindi all’abbandono del tavolo.

Coop Estense si sarebbe aspettata più coraggio e un maggiore senso di responsabilità nell’affrontare e nel discutere insieme proposte di così straordinario valore, soprattutto per l’evidente ulteriore investimento della cooperativa in un momento di così grave crisi economica in cui è messo a rischio il posto di lavoro per decine di migliaia di persone in Italia.

Il Sindacato in due anni ha contribuito ben poco al confronto, tant’è che tutte le proposte sul tavolo sono venute solo dalla cooperativa.