L’assemblea provinciale dei delegati riunitasi il giorno 24 novembre, unitamente alla Fiom/Cgil di Modena, proclamano 4 ore di sciopero per martedì 14 dicembre 2010 di tutti i lavoratori delle piccole e medie imprese metalmeccaniche e delle aziende cooperative a cui si applicano i contratti Unionmeccanica Confapi e Centrali Cooperative, contro gli accordi separati di settore e l’indisponibilità a discutere le piattaforme provinciali presentate dalla Fiom.

La giornata di lotta prevede anche il presidio davanti alla sede della Api Modenese in via Pasolini (zona industriale Modena Ovest).

Lo sciopero provinciale del 14 dicembre si inserisce all’interno di un quadro più generale che vede la Fiom e i metalmeccanici mettere in campo tutte le iniziative legali, politiche e sindacali atte a riconquistare l’istituto del contratto nazionale di lavoro a fronte della firma dei contratti separati, siglati a fine 2009 e all’inizio del 2010 tra le

Organizzazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali di Fim e Uilm, senza nessun coinvolgimento dei lavoratori in un percorso democratico di validazione degli accordi.

La Fiom di Modena ad inizio novembre ha inviato alle associazioni imprenditoriali di API e COOP la piattaforma per avviare una vertenza territoriale con l’obbiettivo di definire un accordo provinciale su tre punti:

a) piena operatività ed efficacia della parte normativa nel suo contenuto immodificato dei CCNL siglati unitariamente da tutte le sigle sindacali Fiom Fim e Uilm nel 2008 fino alla loro naturale scadenza e comunque fino al loro rinnovo;

b) impegno ad evitare licenziamenti attraverso il ricorso alternativo e condiviso a tutti gli ammortizzatori sociali compreso il contratto di solidarietà;

c) riconoscimento di un elemento salariale perequativo pari a 40 euro uguali per tutti i livelli.

A tali richieste le Associazioni Territoriali delle Imprese ad oggi non si sono rese disponibili ad un confronto.

La Fiom dichiara la propria disponibilità a sospendere le iniziative di lotta sopra esposte qualora ci fosse la disponibilità delle controparti ad aprire un tavolo di confronto su tali problematiche.