Si è diffusa la notizia che Coop Estense avrebbe richiesto al Comune di Modena l’estensione della “Città d’Arte” (oggi limitata al centro storico) all’intero territorio comunale. L’unico effetto di tale estensione sarebbe quello di consentire l’apertura di ipermercati e supermercati la domenica ( ovviamente per tutte le insegne), in aggiunta alle 8 domeniche ed al mese di dicembre già previsti dal decreto Bersani.

I sindacati di categoria Filcams/Cgil, Uiltucs/Uil e Fisascat/Cisl di Modena ritengono necessarie alcune precisazioni.

1) Il 10 novembre 2008 abbiamo inviato al Sindaco di Modena un’articolata proposta di gestione delle aperture domenicali sul territorio. Tale proposta respingeva l’ipotesi di incremento delle domeniche di apertura, e proponeva un meccanismo della rotazione delle otto aperture previste dal Decreto Bersani, per garantire un miglior servizio ai consumatori, garantendo almeno un negozio alimentare aperto nel territorio tutte le domeniche mattina. La proposta fu gradita dall’Amministrazione e ritenuta valida base di confronto da diversi soggetti. Con insolita veemenza la proposta fu però respinta da Coop Estense, che propose in alternativa una sua vecchia idea: quella dell’estensione della Città d’Arte ai tre ipermercati modenesi (Grandemilia, Portali, Conad Leclerc), quasi gli stessi fossero assimilabili a Duomo e Ghirlandina, Patrimonio dell’Umanità. Va rilevato che uno dei soggetti interessati, Conad Leclerc, non dimostrò all’epoca alcun interesse alla proposta, aderendo al contrario(anche per la Rete Conad) ad ipotesi di migliore rotazione delle 8 aperture del Bersani. In ogni caso la proposta di Coop Estense non venne raccolta da nessuno dei soggetti presenti al tavolo di concertazione, e non fu nemmeno formalizzata (per quanto ci risulta) per iscritto.

2) Nel tempo Coop Estense ha avanzato richieste simili anche a Bari, senza successo, e a Ferrara, dove nei giorni scorsi il Comune ha richiesto alla Regione l’estensione della Città d’Arte ad ulteriori 12/14 domeniche, portando le complessive a 25/27 annue, per tutte le attività commerciali esterne al centro storico.

3) Lo scorso martedì 23 novembre si è tenuto il tavolo per decidere le aperture domenicali 2011, alla presenza dell’Assessore al Commercio del Comune di Modena. Pur non essendo il tema all’ordine del giorno, Coop Estense ha lungamente presentato “…la positiva esperienza di Ferrara…”, facendo balenare la propria disponibilità a contribuire ad un “…fondo a favore del Centro Storico…” se si decidesse anche a Modena di consentire unmaggior numero di aperture. Ma ogni territorio ha naturalmente le proprie caratteristiche ed esigenze. Va registrata inoltre la stupefacente affermazione di Coop Estense, che riferendosi alla condizione a suo dire “privilegiata” del centro storico, ha testualmente affermato di essere “discriminata”, evocando la possibilità di un ricorso per via giudiziaria. Nei fatti Coop Estense non ha, in quello specifico incontro, avanzato una proposta precisa. Ciò non toglie che questa proposta possa essere avanzata in altra sede, anche in tempi brevi. Come Sindacato abbiamo invitato Coop Estense ad uscire da dinamiche antiquate e controproducenti per tutti, lavoratori, consumatori ed imprese, associandosi a quel mondo della Distribuzione Cooperativa che esprime ormai forti critiche agli eccessi in tema di lavoro domenicale. Si legga a questo proposito l’intervista rilasciata all’Espresso da Campaini, Presidente della più grande Coop italiana, Unicoop Firenze. Già il titolo è un programma: “Mai di domenica”. Al contrario l’approccio ideologico di Coop Estense alla materia è ben esemplificato dal prevedere costantemente offerte straordinarie ed iniziative speciali nella giornata domenicale, quando aperto, al solo fine di dimostrare l’interesse della clientela alla spesa in quella giornata. Allo stesso tempo è un falso assoluto quello di affermare che le aperturedomenicali fanno crescere l’occupazione. La torta è sempre la stessa, specie in periodi di crisi economica. Se una insegna aumenta le vendite l’altra le diminuisce, se un’azienda assume un dipendente l’altra lo licenzia. Non si crea nuova occupazione, e quando lo si fa si tratta di precariato estremo.

4) E’ cosa positiva che nessun segnale di interesse a proposte di ampliamento del numero di domeniche sia stato dimostrato dall’Amministrazione Comunale. Ciò nonostante le Organizzazioni Sindacali torneranno a sollecitare l’Amministrazione affinché si adottino provvedimenti equilibrati e non penalizzanti per lavoratori e lavoratrici di un settore caratterizzato da precarietà di orari e condizioni di lavoro, e bassi salari. Spesso, per chi lavora nella Grande Distribuzione, è una missione impossibile conciliare la propria vita privata e familiare con un lavoro che si svolge in orari particolari e con turni di lavoro che cambiano costantemente. Chi volesse peggiorare ulteriormente questa situazione, non potrà che trovare la ferma opposizione del Sindacato e, siamo certi, di tutti i lavoratori.

(Filcams/Cgil Fisascat/Cisl Uiltucs/Uil Modena)