È passato circa un mese dalla interruzione della trattativa e Coop Estense ha sprecato molte energie nello spiegare ai lavoratori che il sindacato non ha mai fatto proposte durante i circa due anni di negoziato ed ha rifiutato l’aumento d’orario per 600 lavoratori e la stabilizzazione per ulteriori 300 addetti.

I lavoratori sanno che non è così, e sanno che questi due anni sono trascorsi perché il tavolo è stato interrotto dal lungo periodo dedicato alla trattativa per l’acquisizione dei Carrefour in Puglia, e perché il sindacato si è trovato costantemente di fronte a richieste aziendali tali da rendere il confronto un vero e proprio calvario.

Nell’ultimo incontro la rottura della trattativa è stata provocata dall’insistenza dell’azienda nel proporre la trasformazione del salario collettivo in salario totalmente individuale calcolato attraverso la scheda di valutazione. Su questo tema, come su altri, il sindacato, per proseguire la trattativa, ha formulato una proposta alternativa, che accoglie parzialmente l’istanza aziendale senza distruggere il salario collettivo, Coop Estense non l’ha neanche presa in considerazione.

Nel precedente comunicato unitario il sindacato si è reso disponibile a riprendere il confronto se impostato su pari dignità e quindi ripartendo dalla proposta presentata sul salario nonché dagli altri temi compresi quelli contenuti nella piattaforma rivendicativa.

Non avendo ricevuto alcuna disponibilità in tal senso da parte dell’azienda, la Filcams CGIL, cogliendo il grande malcontento dei lavoratori, ritiene inevitabile proclamare fin da subito una giornata di sciopero da effettuarsi entro la fine del mese di Dicembre.

(p. La Filcams CGIL Nazionale, L. Carlini-V.Sgargi -A.Di Labio)

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LETTERA APERTA DELLE RSU COOP ESTENSE A LUCIANA LITTIZZETTO

Gentilissima signora Littizzetto,

siamo lavoratrici e lavoratori di Coop Estense che hanno deciso di informarLa di quello che accade nella cooperativa di consumo per la quale lavoriamo e di cui siamo soci. Lei è il volto degli spot che i consumatori abbinano a Coop.

Abbiamo modo di apprezzare settimanalmente le sue “arringhe” alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa” durante le quali esprime con estrema chiarezza e con altrettanta audacia le verità che tutti pensano, ma che quasi nessuno ha il coraggio di dire. Come fa il bambino della fiaba che ha il coraggio di dire che il Re è nudo a dispetto del “senso comune” o del “buon senso” che gli imporrebbe di non farlo. Di volta in volta il Re nudo cambia e con questa lettera le vogliamo comunicare qual è, a nostro avviso, il Re che è rimasto nudo: la cooperazione di consumo.

Il nostro contratto integrativo di lavoro è scaduto da 2 anni. Nell’ultimo incontro di novembre 2010 la rottura della trattativa è stata tra l’altro provocata dall’insistenza dei dirigenti di Coop Estense di trasformare il salario variabile, legato a parametri di produttività collettivi, in salario individuale calcolato attraverso una scheda di valutazione dei singoli addetti.

Coop Estense ha intenzione di erogare il premio produzione solo alle persone che insindacabilmente ritiene meritevoli perché hanno una buona pagella! Quello della verifica della produttività che dovrebbe essere il tema oggettivo, scientifico e rigoroso per antonomasia diventerebbe una scelta soggettiva ed unilaterale di Coop Estense, con tutto quello che ciò comporta.

In un’ottica individuale lei crede che il giudizio di Coop Estense sulla lavoratrice che non può acconsentire a cambi turno per la cura della famiglia potrebbe essere positivo?

Oppure è credibile che sia positivo il giudizio per le lavoratrici che per malattie dei figli ricorrano alle previsioni di legge per l’astensione dal lavoro?

Per noi queste sono domande retoriche, sappiamo che per queste lavoratrici il voto sarà insufficiente e non per demerito, ma perché non rispondono con la dovuta flessibilità alle esigenze aziendali. Non contenti i dirigenti di Coop Estense hanno avanzato anche pretese di ridurre il salario ed i diritti ai nuovi assunti che sono in stragrande maggioranza giovani e donne. Tanti saluti ai valori della cooperazione ed alla solidarietà!

Sul salario variabile il sindacato ha formulato una proposta alternativa che parlava di qualità e partecipazione, ma Coop Estense non l’ha neanche presa in considerazione. E’ evidente che l’intenzione è quella di valutare lavoratrici e lavoratori secondo propri parametri e criteri e senza che vi sia una valutazione la più oggettiva possibile.

Abbiamo poi letto nei giorni scorsi che anche i colleghi di Coop Toscana non se la passano tanto bene. Infatti il presidente di quella cooperativa ha dichiarato che Coop Toscana potrebbe presto avviare un percorso di differenziazione dei salari attraverso la politica di “bad company” nella quale finiranno i negozi che hanno una bassa redditività. Ai dipendenti di quei negozi verrà fatta una proposta di trasferimento presso altra sede, ma nel caso non accettassero a loro non verrà più applicato il contratto di lavoro integrativo.

Stiamo descrivendo situazioni che si verificano in quella Coop materna, che dichiara negli spot televisivi di essere tutti noi: la Coop sei tu! Questa Coop più che materna ci pare la matrigna che ci vuole consegnare una mela avvelenata, perché nel nostro caso non ha nemmeno preso in considerazione le proposte da noi avanzate. Questa Coop, che Lei rappresenta negli spot televisivi dove dichiara come missione l’attenzione alle persone ed ai consumatori, non dimostra il minimo interesse nei confronti delle persone che quotidianamente lavorano nei suoi negozi concorrendo a quell’attenzione tanto decantata nei confronti dei soci e dei consumatori e dove i dirigenti, prevalentemente maschi, hanno nel tempo distribuito gli utili più a sé stessi che ai soci con stipendi annuali superiori a quelli di una vita per tutti noi.

Dicevamo che il Re è nudo e della sua nudità noi abbiamo vergogna perché crediamo che l’idea ultracentenaria della cooperazione come risposta collettiva alla legittima ricerca di un benessere collettivo non possa essere cestinata da infauste operazioni di una classe dirigente che evidentemente ha perso di vista il senso dell’idea fondativa.

Noi quotidianamente mettiamo la faccia al servizio di Coop Estense per erogare un servizio all’altezza della aspettative dei clienti e dei soci. Ci creda è un lavoro difficile, fatto di festività passate al lavoro invece che con gli affetti più cari, fatto di turni su un nastro orario che inizia alle 5 di mattina e termina alle 24 della sera, fatto di sacrifici, soprattutto delle mamme, necessari per conciliare i turni di lavoro con la vita familiare. Sapere che tutto questo non produrrà un risultato economico se non attraverso il buon esito di una pagellina della maestra Coop lo rende ancora più difficile.

Con stima e simpatia,

(RSU Coop Estense)