La proclamazione dello sciopero da parte della Filcams CGIL, unitamente alla lettera scritta dai rappresentanti sindacali di Coop Estense alla signora Littizzetto, meritano alcune precisazioni.

Ricercare il clamore mediatico per portare all’attenzione dell’opinione pubblica i termini di una discussione aperta tra cooperativa e Sindacato, andrebbe fatto con obiettività, correttezza e onestà e presentando i fatti in maniera completa.

Riscontriamo con amarezza che nella lettera di cui sopra non solo vengono riportate inesattezze, ma soprattutto mancano i contenuti e i dati più rilevanti con cui leggere questo delicato momento che la cooperativa e i suoi lavoratori stanno affrontando.

Ancora una volta i rappresentanti sindacali si guardano bene dal ricordare che il fulcro della trattativa in corso è la riduzione della precarietà. Condividendo l’importanza di tale obiettivo, proposto dalle Organizzazioni Sindacali stesse, Coop Estense si è impegnata da subito nella formulazione di misure concrete e coraggiose. Spiace constatare come nella lettera alla signora Littizzetto non si faccia cenno alla proposta avanzata dalla cooperativa che, attraverso l’assunzione a tempo indeterminato di 300 persone e l’aumento di ore lavorate per altre 600, andrebbe a migliorare sensibilmente le condizioni di vita di ben 900 persone. Non ci pare poco in un momento in cui i livelli occupazionali sono ai minimi storici.

A parte questo “piccolo” dettaglio ci si concentra, ancora, sul punto che sembra rappresentare per le Organizzazioni Sindacali – o almeno per parte di esse – un muro insormontabile: l’idea di premiare il merito individuale. Nella lettera purtroppo ogni considerazione a riguardo viene affidata a suggestioni e questioni inesistenti senza essere supportata da fatti e dati oggettivi.

È un fatto che ogni anno Coop Estense accolga oltre 45 mila richieste da parte dei dipendenti per organizzare gli orari di lavoro in base alle legittime esigenze personali di ciascuno. Il timore che la cooperativa possa dare una valutazione negativa ad una mamma che come tale assolve ad un ruolo importante nel proprio nucleo famigliare è perciò totalmente infondato. A maggior ragione se si pensa che il 97% delle 462 lavoratrici con figli fino a 4 anni di età ha oggi valutazioni positive.

Non va dimenticato infatti che Coop Estense già da ben 9 anni valuta il merito e le prestazioni individuali dei propri addetti attraverso una valutazione, articolata e oggettiva in quanto espressa collegialmente, e comunicata a ciascuno. Complessivamente ogni anno le valutazioni insufficienti non superano il 5%.

Legare questa prassi – peraltro apprezzata dalla stragrande maggioranza dei dipendenti e mai messa in discussione dal Sindacato sino ad oggi – ad un salario variabile non fa che dare valore all’impegno, al lavoro, alla responsabilità e alla dedizione delle singole persone. Stiamo parlando di una proposta che porterebbe un beneficio economico, in varia misura, a quasi 5 mila lavoratori.

Premiare le prestazioni individuali non è altro che un modo per affermare un principio di equità, in perfetta coerenza i valori che caratterizzano la forma di impresa cooperativa. Al contrario negare questa possibilità significa considerare i lavoratori come numeri, tutti uguali, e difficile è comprendere come proprio un’organizzazione sindacale possa volere ciò.

Nella lettera, infine, si fa riferimento alla presunta volontà della cooperativa di “ridurre salario e diritti ai nuovi assunti”. Tale affermazione, nella sua vaghezza, non fa che confermare lo spirito con cui il Sindacato si pone in questo periodo di trattative: la proclamazione astratta di diritti. Al Sindacato ricordiamo che il primo diritto è averlo, un lavoro, e questa fase di difficoltà impone scelte realistiche e precise.

Tutto questo i dipendenti lo sanno. Gli unici a non saperlo sembrano essere proprio i rappresentanti sindacali.

Coop Estense prende atto delle scelte della Filcams, pur non cogliendone l’utilità a pochi giorni da un incontro così importante come quello fissato per il 24 dicembre con i vertici nazionali dei tre Sindacati.

La cooperativa ad ogni modo conferma, come sempre, la massima disponibilità ad un confronto concreto e responsabile.