L’interrogazione a risposta scritta presentata oggi dal Capogruppo della Federazione della Sinistra Roberto Sconciaforni, contro l’intenzione della Gambro di Medolla di delocalizzare parte della sua produzione all’estero. Decisione che causerebbe il licenziamento di 400 lavoratrici.

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna

Interrogazione a risposta scritta

PREMESSO CHE

• la Gambro – multinazionale svedese e leader mondiale nel biomedicale – ha annunciato la delocalizzazione di una parte della sua attività in Cina, Messico e Repubblica Ceca e il licenziamento di 400 lavoratrici su 865 attualmente occupate a Medolla (Modena)

 • L’annuncio dei licenziamenti è stato fatto unilateralmente e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali.

CONSIDERATO CHE

 • è l’ennesima dimostrazione di quanto sia ormai sempre più necessario un intervento legislativo contro le delocalizzazioni. Tra le altre cose, ci risulta che la Gambro, negli anni scorsi, ha incassato contributi statali e ora, dopo aver preso i soldi – come purtroppo tanti altri – delocalizza.

• se dovesse realmente concretizzarsi questo massiccio licenziamento – che ancora una volta rientra nella dinamica perversa che tutela i profitti e massacra le vite dei lavoratori – rappresenterebbe un trauma grandissimo e drammatico per l’intero territorio modenese.

SI RICHIEDE

• quali misure la Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna intenda assumere per garantire ai lavoratori della Gambro di Medolla il diritto alla continuità occupazionale nel territorio nel quale vivono con le loro famiglie;

• se la Gambro abbia effettivamente ricevuto contributi regionali o statali;

• se la regione Emilia-Romagna contrasterà questa delocalizzazione assurda e selvaggia che reca danni non solo ai lavoratori della Gambro, ma anche al tessuto produttivo regionale.

Bologna, 1 febbraio 2011

Il Consigliere

Roberto Sconciaforni