Sono state rimosse nelle scorse settimane le coperture degradate in cemento amianto dalla caserma Pisacane, sede dell’ex VIII Campale; inoltre, il reparto Infrastrutture dell’Esercito ha già appaltato i lavori per completare la bonifica dell’intero edificio. Rispetto al primo intervento, considerato “urgente” dai tecnici di Arpa e Ausl, quest’ultimo è classificato “a priorità intermedia”, ma sarà molto più consistente e del valore di un milione e mezzo di euro. I lavori inizieranno tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Simona Arletti, rispondendo a un’interrogazione presentata in Consiglio comunale lunedì 7 febbraio dal capogruppo del Pd, Paolo Trande. Il consigliere, che sulla questione aveva già presentato un’interrogazione lo scorso febbraio, ha ricordato nei dettagli il complesso iter avviato dalle segnalazioni dei cittadini. Ha infine domandato se, dopo il sopralluogo richiesto dal settore Ambiente del Comune, che ha notificato i risultati all’Esercito indicando le priorità, “fossero stati realizzati gli interventi sia per la parte urgente che per la restante”. E ha aggiunto: “L’interrogazione è divenuta in questi giorni di attualità, dopo che sulla questione si è anche costituito un Comitato di cittadini”.

Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it), che ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, ha suggerito “di censire tutti i capannoni e gli edifici pubblici e privati con coperture in eternit, anche quelli in condizioni non degradate” e ha parlato della necessità di tenere monitorata la situazione per poter fare un piano di smaltimento. Ha infine avanzato l’ipotesi che il censimento possa essere fatto dalle Guardie ecologiche volontarie.

Paolo Trande si è detto soddisfatto della risposta, avendo appreso che i lavori urgenti sono già stati eseguiti e che presto sarà rimosso anche il resto dell’amianto. “Credo che gli abitanti delle via Rainusso e Rangoni – ha inoltre aggiunto – abbiano fatto bene a risollevare la questione. Non ci sono dubbi che dal punto di vista scientifico l’amianto sia l’agente eziologico del mesiotelioma pleurico anche se non l’esclusivo; si tratta infatti di un tumore rarissimo. Quindi è giusto denunciare un problema, ma occorre anche ricondurlo alla portata reale”. Infine, Trande ha commentato la proposta del consigliere Ballestrazzi: “Non mi dispiace – ha detto – anche se va verificata la effettiva possibilità di realizzarla, poiché non credo basteranno i volontari”.

Un parere condiviso dall’assessore Simona Arletti, che ha precisato: “L’amianto, nella formazione eternit, è stato il materiale più utilizzato per la copertura di capannoni in tutto il Paese. A livello regionale è stato promosso un censimento degli edifici pubblici che lo contengono e la nostra Amministrazione ha attuato un piano per la rimozione dell’amianto dalle scuole. Penso che applicare l’idea di Ballestrazzi non sia semplice, perché sono necessarie opportune competenze tecniche. Ritengo che per un simile censimento sarebbe meglio ricorrere all’ambito regionale e disporre della collaborazione dell’Ausl”, ha concluso l’assessore.