A febbraio è stato sottoscritto l’accordo separato di rinnovo del contratto del commercio privato, da parte di Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Confcommercio e Confesercenti. La Filcams Cgil, sindacato maggiormente rappresentativo in questo settore, non ha apposto la propria sigla ad un accordo che non solo non difende il potere d’acquisto dei salari, ma riduce la copertura per malattia, prevede la possibilità di non versare il contributo di malattia all’Inps, aumenta l’orario di lavoro ai futuri assunti e pone a carico dei lavoratori parte dell’assistenza sanitaria integrativa.

Oltre a ciò si dà piena applicazione al collegato lavoro e si prevede la possibilità di peggiorare ulteriormente le condizioni normative ed economiche sia in caso di crisi che di sviluppo aziendale. Le federazioni di categoria di Cisl e Uil non hanno nemmeno risposto alla richiesta della Cgil di consultare i lavoratori, ed hanno prodotto una sorta di “consultazione interna” di cui nessuno si è accorto, in primis i lavoratori del settore. Tra la fine di marzo ed i primi giorni di maggio la Filcams Cgil ha quindi tenuto una propria campagna di assemblee di consultazione nei luoghi di lavoro, aperte a tutti.

Sono state 103 le assemblee svolte a Modena nel commercio privato. Dei 2.011 lavoratori e lavoratrici presenti, 1.987 hanno votato contro l’accordo, 24 si sono astenuti e nessuno ha votato a favore. L’accordo è stato respinto largamente anche a livello nazionale.

Il contratto separato del commercio è frutto dell’assenza di regole sulla democrazia nei luoghi di lavoro, ma anche dell’assenza di misuratori della rappresentanza reale delle organizzazioni sindacali.

La Filcams Cgil è impegnata ora nella costruzione di accordi disapplicativi, correttivi e migliorativi nelle imprese del commercio e dei servizi modenesi, per attenuare i pessimi effetti sui lavoratori di un pessimo contratto separato.

(Filcams Cgil Modena)