Giovedì 26 maggio, alle 18.00, nel Chiostro di San Domenico, in via Dante Alighieri, 11, a Reggio, si svolgerà la presentazione di “La Cisl a Reggio Emilia. Una storia con lo sguardo al futuro”, il libro curato per le Edizioni Diabasis dallo storico Mirco Carrettieri e dalla psicosociologa Antonella Morlini, che ripercorre gli oltre sessant’anni di storia locale del sindacato.

Nata negli anni Cinquanta da un piccolo gruppo all’interno delle Reggiane, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e le lavoratrici, interpretandone i bisogni e progettando risposte sul piano dell’azione individuale e collettiva – spiega Margherita Salvioli Mariani (foto) nelle pagine introduttive del volume –, la Cisl è oggi radicata su tutto il territorio per affrontare una realtà occupazionale sempre più complessa. Un sindacato in continua evoluzione, dunque, nel rispetto dei suoi valori fondanti: l’autonomia dai partiti e dai governi, la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alle decisioni dell’azienda per cui lavorano, la difesa della libertà e la pratica della solidarietà, sempre con uno sguardo rivolto al resto del mondo e alle nuove sfide della giustizia e della pace che esso pone.

Ma ricostruire la storia della Cisl a Reggio Emilia vuol dire anche offrire un punto d’osservazione privilegiato sulla storia nazionale di un’organizzazione che da alcuni è stata definita una splendida “anomalia”, cioè un modo diverso di intendere l’azione sindacale e il coraggio di andare controcorrente per modernizzare l’operato confederale. Sono “invenzioni” Cisl la contrattazione aziendale, il salario variabile legato alla produttività, la progressiva riduzione dell’orario di lavoro per creare occupazione, i contratti di solidarietà nei momenti di crisi strutturali delle aziende, la concertazione tra sindacato, imprenditori e governo, sia a livello nazionale che nelle comunità locali.

“Nata da una costola del cattolicesimo sociale”, racconta Sandro Spreafico nella presentazione del volume, la Cisl ha saputo davvero diventare un’organizzazione laica e plurale, che conta oltre 4,5 milioni di iscritti tra lavoratori dipendenti pubblici e privati, lavoratori atipici, imprenditori agricoli, immigrati, pensionati, disoccupati, organizzati in federazioni di categoria sulla base dei contratti di lavoro.

Con questo libro che intreccia la prospettiva storica e lo sguardo sociologico, la storia locale e quella nazionale, i documenti dell’epoca e la voce dei protagonisti, Mirco Carrettieri e Antonella Morlini riescono a colmare una vistosa lacuna della storiografia reggiana, consegnando alla Cisl un valido strumento per ripensare i sessant’anni della propria storia.

Gli autori

Mirco Carrattieri (Reggio Emilia, 1974) presiede Istoreco dal 2009. È dottore di ricerca in Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna. È stato borsista della Fondazione Basso di Roma, della Fondazione Gorrieri di Modena, della Fondazione Salvatorelli di Marsciano. Tra le sue ultime pubblicazioni: (con A. Ferraboschi), Piccola patria, grande guerra. La Prima Guerra Mondiale a Reggio Emilia, CLUEB, Bologna 2008; (con C. Pellacani), Reggio e l’Est Europa, Consulta, Reggio Emilia 2009; (con G. Vecchio), La Nuova Penna, ristampa anastatica, Diabasis, Reggio Emilia 2009; (con M. Marchi e P. Trionfini), Ermanno Gorrieri. Un cattolico sociale nelle trasformazioni del Novecento, il Mulino, Bologna 2009.

Antonella Morlini è psicosociologa e consulente per la ricerca e la formazione. Alle tematiche del lavoro ha dedicato alcuni saggi: Il sindacato e le imprese automobilistiche in Germania, Fondazione per la ricerca socio-economica, Berlino 2008; La ridefinizione dei processi produttivi e organizzativi nelle aziende di servizio alla persona, Edizioni ABF, Roma 2009; Identità lavorativa e sociale: tra rischi e incertezze, Eurostat, Bruxelles 2010.