Nella mattinata del giorno 22 giugno 2011 si è tenuto, presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, il previsto incontro d’informazione per avere il quadro definitivo degli organici ATA delle scuole della nostra Regione. Dopo il taglio sugli organici dei docenti, ora la nostra Regione deve subirne uno analogo, ed altrettanto pesante, per il personale ATA.

In base alle note ministeriali ed a quanto previsto dalla Legge 133/08, per il prossimo anno scolastico, ci è stata comunicata una riduzione di posti ATA pari a 728 unità. Nel dettaglio si perderanno 6 posti di DSGA, 139 posti di Assistente amministrativo, 11 posti di Assistente tecnico e 577 posti di Collaboratore scolastico.

Negli ultimi tre anni in questa regione si sono tagliati complessivamente 2.363 posti ATA creando difficoltà al funzionamento ordinario, disservizi, seri ostacoli ad una didattica di qualità, precarietà e licenziamenti di personale.

E ciò avviene nel momento in cui continua a registrarsi, in questa Regione, un trend positivo riguardo all’aumento della popolazione scolastica che, ormai da anni, si attesta su una media di circa 10.000 unità in più all’anno.

In altri termini, più studenti, meno personale e meno servizi .

Inoltre le incongruenze con cui sono state stilate le tabelle degli organici finiscono per penalizzare nello sviluppo dell’organico ATA le istituzioni scolastiche con un alto numero di studenti e con il maggior numero di plessi, tipiche delle regioni “virtuose” come l’Emilia Romagna. Ad esempio le tabelle dei collaboratori scolastici non prevedono un aumento progressivo delle unità di personale rispetto all’aumento degli alunni (da 1200 alunni e oltre il numero dei collaboratori scolastici non aumenta).

Per quanto riguarda gli assistenti amministrativi già gravati da continue molestie burocratiche dovranno subire un ulteriore aggravio di lavoro a fronte del blocco del contratto nazionale di lavoro.

In molti casi i laboratori non potranno essere utilizzati per mancanza di personale tecnico.

L’inizio del nuovo anno scolastico vedrà una scuola statale decimata. Questo è l’obiettivo che vuole raggiungere questo governo per indurre i cittadini ad orientarsi verso la scuola privata, alla quale continua invece ad erogare risorse.

Gli scriventi sindacati non sono disponibili ad accettare questi tagli sconsiderati in contrasto con le leggi, a partire da quella sulla sicurezza e non possono che denunciare con forza l’esito di questi tagli che, aggiunto a quello dei docenti:

• Metterà in dubbio l’apertura di molti plessi;

• Renderà precaria la sicurezza all’interno degli edifici scolastici diminuendo i livelli di sorveglianza;

• Peggiorerà il livello di funzionamento amministrativo proprio nel momenti in cui, alla scuola dell’autonomia, si assegnano nuovi e più gravosi impegni;

• non garantirà il pieno ed efficace funzionamento della scuola in base a quanto previsto dagli ordinamenti;

• peggiorerà in modo irreversibile la qualità della scuola della nostra Regione, ripercuotendosi, di fatto,sulle esperienze più innovative e positive (tempo pieno, tempo prolungato, ecc.);

• non garantirà il diritto allo studio per tutti i cittadini in età;

• renderà sempre più difficile il processo di inclusione e di integrazione;

• non garantirà più la scuola dell’eguaglianza dei diritti;

• lascerà molti lavoratori precari della scuola senza alcuna prospettiva di lavoro.

e si impegnano ad attivare ed a sostenere tutte le iniziative necessarie per contrastare le scelte del Governo.

Le scriventi organizzazioni sindacali

CHIEDONO pertanto

– al Ministro, la sospensione immediata dei tagli di organico ATA, la cui gravità e casualità hanno indotto il TAR del Lazio a sollevare la questione della loro legittimità davanti alla Corte Costituzionale;

– al Direttore dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna, una piena assunzione di responsabilità, esercitando quella discrezionalità che gli viene attribuita dal Ministro in materia di organico ATA, che assicuri il ripristino, in sede di organico di fatto, di una quota compensativa necessaria a garantire l’avvio regolare del prossimo anno scolastico;

– ai Dirigenti Scolastici, la esplicita denuncia di tutte le sofferenze, le disfunzioni ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e la garanzia che non verranno violate le norme contrattuali del personale.

Gli scriventi sindacati infine chiamano in causa e sollecitano gli Enti Locali, la Regione, le forze politiche, le organizzazioni della società civile, ad intervenire con iniziative concrete per contrastare questo vero e proprio smantellamento della scuola pubblica e per garantire la necessaria qualità del nostro sistema scolastico.

(FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS, Gilda Emilia Romagna)