Un filo rosa che idealmente, per un mese intero, unirà tantissime realtà della provincia di Modena appartenenti al mondo dell’economia, della cultura, dello sport e dello spettacolo per proporre un unico messaggio, legato alla prevenzione dei tumori femminili. Arriva così alla sua terza edizione “Ottobre Rosa – Ricordati di te”, l’iniziativa fortemente voluta dalle aziende sanitarie modenesi per rafforzare il messaggio legato alla prevenzione, amplificandone la portata per diffonderlo anche in luoghi inconsueti come piazze, mercati, teatri, stadi, palazzetti dello sport.

Quest’anno l’attenzione si focalizzerà in particolare su due differenti tipologie d’interventi, entrambi di grande rilievo. Dopo le positive esperienze dello scorso anno, aumenteranno in modo molto significativo gli incontri informativi organizzati presso le aziende e in collaborazione con le associazioni imprenditoriali. Inoltre si porranno in essere azioni volte a ridurre ulteriormente il divario esistente tra le percentuali di risposta agli screening delle donne italiane rispetto alle straniere

Davvero tante le iniziative in calendario; riassumere tutti gli appuntamenti che via via animeranno l’intero mese di ottobre è impossibile, anche perché la disponibilità a collaborare per amplificare il messaggio della prevenzione è stata al di sopra di ogni più rosea aspettativa, tanto che si può davvero parlare di un abbraccio corale. Si parte con lo sport, anche quest’anno in prima linea grazie alla disponibilità, nel calcio, del Modena e del Sassuolo Calcio, nella pallavolo, di Casa Modena e Liu Jo e infine del Modena Rugby, che per l’occasione ha deciso di realizzare anche uno spot televisivo. Saranno proprio i campioni della palla ovale ad aprire il programma in occasione della partita contro le Fiamme Oro di Roma, domenica prossima, 9 ottobre.

Come ricordato quest’anno centrali saranno le iniziative che si terranno all’interno dei luoghi di lavoro, promosse sia grazie alla spontanea adesione di diverse aziende (tra loro Gruppo HERA, Poste Italiane, CMS, Marazzi Group, Gulliver Cooperativa Sociale, Bosch Rexroth Oil) sia grazie all’attenzione e sensibilità mostrata dalle associazioni imprenditoriali (Confindustria Modena, Confcommercio, Lapam Licom, Confesercenti, CNA).

Per dialogare con le donne stranieri anche al di fuori dei luoghi istituzionali sono poi previsti due appuntamenti nei mercati – il mercato del lunedì di Modena e quello dei Chioschi – luoghi dove la presenza di donne straniere è particolarmente rilevante.

Decisamente significativo è anche il ruolo recitato dalla cultura. In particolare l’appuntamento clou è certamente il toccante spettacolo “Donna non rieducabile” con l’attrice Ottavia Piccolo, una serie di letture della giornalista russa Anna Politkovskaja, che ha saputo raccontare in maniera indipendente la guerra in Cecenia, pagando con la propria vita. L’evento, che si terrà domenica 23 ottobre presso il teatro Michelangelo, è organizzato in collaborazione e con il contributo di Confindustria Modena.

Anche per la terza edizione si tornerà poi nelle sale cinematografiche; due in particolare gli appuntamenti il primo a Carpi, il 22, il secondo a Modena il 24, con la proiezione del film di Emanuela Pivato “Amorfù”.

Tra le novità della terza edizione merita certamente una sottolineatura la collaborazione con Medici Senza Frontiere. Due saranno gli appuntamenti promossi con la notissima associazione umanitaria. Una mostra fotografica presso l’Ospedale di Sassuolo dal titolo “Volti di donna” e la presentazione del libro “L’Altra faccia della terra” che si terrà a Vignola.

“Il tema della prevenzione è fondamentale per sconfiggere la malattia e per aumentare la qualità della vita, per questo dobbiamo fare ogni sforzo affinché la cultura della prevenzione si diffonda il più possibile, anche al di fuori dei luoghi sanitari. Da ciò è scaturita la scelta di sperimentare strade nuove, per incontrare le persone nei luoghi che frequentano abitualmente. Per accrescere le possibilità di guarigione serve un gioco di squadra in grado di coinvolgere attori tra loro diversi. La straordinaria risposta data dalla cosiddetta società civile ci incoraggia a fare ancora di più ” ha spiegato il direttore generale dell’azienda Usl di Modena, Giuseppe Caroli.

“L’ampio coinvolgimento di associazioni, istituzioni e testimonial che si è registrato attorno a questa iniziativa – ha sottolineato Elda Longhitano direttore del presidio dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria Policlinico – sta ad indicare quanti sforzi si stanno compiendo per sensibilizzare l’opinione pubblica, e le donne in particolare, sulla prevenzione dei tumori femminili. C’è ormai, grazie agli sforzi della Regione e delle aziende sanitarie, una diffusa consapevolezza intorno a queste problematiche, consapevolezza incoraggiata anche dai successi clinici che si stanno ottenendo e dai progressi compiuti nella ricerca delle patogenesi di queste malattie. A livello modenese a questo proposito, dove da anni gli sforzi vengono coordinati attraverso una rete provinciale, che vede coinvolti tutti gli operatori ed i medici del territorio, si sono raggiunti risultati di assoluta eccellenza nella sconfitta di queste patologie, da cui è dimostrato che si può guarire”.

Alla conferenza stampa di presentazione tenutasi questa mattina erano presenti anche Patrizia Zagnoli, direttrice provinciale Poste Italiane, Elda Longhitano, direttore del presidio Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Raffaella Andresini, responsabile programma di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, Elisabetta Ceresatto, responsabile del programma di screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella.

M’illumino di rosa

Nel mese di ottobre diversi monumenti si illuminano di rosa per ricordare alle donne l’importanza della prevenzione e della partecipazione ai programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori femminili.

Ben 23 i Comuni che hanno aderito: Carpi, Novi, Mirandola, Modena, Sassuolo, Fiorano, Formigine, Maranello, Montefiorino, Prignano, Pavullo, Fanano, Fiumalbo, Pievepelago, Polinago, Vignola, Castelnuovo R., Castelvetro, Guiglia, Marano, Castelfranco E., Bastiglia, San Cesario s/P

I dettagli su “Ottobre Rosa” si possono trovare sul sito www.ausl.mo.it/ricordatidite

TRA CULTURA, ECONOMIA, SPORT E SPETTACOLO IL RICCO PROGRAMMA DI OTTOBRE ROSA

Economia

In questa terza edizione di “Ottobre Rosa – Ricordati di te”, assume ancora più importanza la presenza del mondo dell’economia che ha risposto mostrando grande sensibilità e attenzione per la salute e la prevenzione delle donne impegnate nel mondo del lavoro.

Una risposta che ha coinvolto il mondo associativo in particolare Confindustria Modena, Confcommercio, Lapam Licom, Confesercenti, CNA e singole aziende, tra loro Gruppo HERA, Poste Italiane, CMS, Marazzi Group, Gulliver Cooperativa Sociale, Bosch Rexroth Oil. Durante l’orario di lavoro, saranno organizzati incontri interni per le dipendenti che dialogheranno con esperti dell’azienda Usl su prevenzione e sani stili di vita.

Si rinnova anche la collaborazione con il Consorzio il Mercato (Mercato del Lunedì, al Parco Novi Sad), Il Mercato I Chioschi (Mercato I Chioschi, Piazzale I Maggio) e si aggiunge quella con i supermercati PANORAMA, NaturSì, CONAD, IV PASSI e CONDA CITY per la sensibilizzazione attraverso la distribuzione di materiale informativo.

Inoltre, presso la sede di Confesercenti, l’Associazione Donne Medico organizzerà l’incontro aperto al pubblico, e con esperti dell’Usl in sala, “Menopausa, parliamo insieme”.

Sport

Anche quest’anno lo sport ricopre un ruolo centrale, prima di tutto come esempio di sano stile di vita e come luogo di ritrovo e d’incontro. A scendere in campo per portare, tra sportivi e appassionati, il messaggio di prevenzione saranno il Modena e il Sassuolo Calcio, Casa Modena e Liu Jo per la pallavolo, e infine il Modena Rugby, che per l’occasione realizzerà anche uno spot televisivo coinvolgendo la squadra femminile.

Cultura e spettacolo

Pur mantenendo il rigore e la sobrietà che l’argomento richiede, il tema della prevenzione sarà richiamato anche in situazioni e momenti più leggeri, a partire dal mondo della cultura e dello spettacolo. Molte le iniziative. Grazie al rinnovato contributo di Confindustria, va in scena Ottavia Piccolo in “Donna non rieducabile”: rappresentazione sulla giornalista scomparsa Anna Politkovskaja, con l’accompagnamento dell’arpa di Floraleda Sacchi; mentre l’associazione di volontariato “Per Vincere Domani” promuove lo spettacolo “Allegramente Insieme” al Teatro Carani di Sassuolo.

Non solo teatro. A Carpi è dedicata una serata di Cineforum in presenza di Maria Vezzani – responsabile del consulturio familiare carpigiano – per parlare e confrontarsi sulla salute di donne italiane e straniere, mentre presso la Sala Truffaut, grazie alla collaborazione con l’Associazione Donne Medico, sarà proiettato “Amorfù”, film di Emanuela Piovano, con a seguire un dibattito in presenza di esperti sul tema dell’assistenza femminile.

Tra le novità spicca la collaborazione con Medici senza Frontiere che ha permesso di organizzare l’incontro con la scrittrice Monica Triglia, che presenterà il suo libro “L’altra faccia della terra” presso la Sala biblioteca di Vignola, e la mostra fotografica “Volti di donna” presso l’Ospedale di Sassuolo.

Infine ogni giovedì del mese Ottobre Rosa on air, appuntamento radiofonico a Modena Radio City dedicato al tema delle prevenzione.

L’importanza del programma di screening per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero e della mammella

L’Assessorato politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, sulla base delle considerazioni della comunità scientifica nazionale e internazionale, nel 1996 ha promosso il programma di screening gratuito per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e per la diagnosi precoce del tumore della mammella, proponendo controlli programmati alle donne residenti o domiciliate nelle fasce d’età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori era considerato maggiore e più elevata anche l’efficacia della diagnosi precoce e di cure adeguate nella riduzione del rischio di morire di questa malattia. Alla luce delle conoscenze e delle nuove evidenze scientifiche nel frattempo acquisite e dell’aumento di incidenza di questo tumore nelle fasce di età più giovani, nel corso del 2009 lo stesso Assessorato ha deciso di estendere a partire da Gennaio 2010 il programma organizzato di screening mammografico regionale anche alla fascia di età 45-49 e 70-74 anni. Il programma di screening prevede due esami molto utili alla diagnosi precoce delle lesioni tumorali e pre-tumorali, così proposti:

· il pap-test, proposto alle donne nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, utile per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, da effettuare ogni 3 anni;

· la mammografia proposta alle donne nella fascia d’età tra i 45 ed i 49 anni da effettuare una volta all’anno e fra i 50 e i 74 anni da effettuare ogni 2 anni. La mammografia di screening non prevede in prima istanza visita medica o altri esami (p.es. Ecografia) che verranno eseguiti in caso di richiamo per reperti dubbi o sospetti da approfondire. Ogni mammografia viene valutata separatamente da due medici radiologi qualificati per garantire una maggior accuratezza.

In Emilia Romagna la popolazione bersaglio invitata ogni 3 anni ad eseguire un Pap-test è compresa tra i 25 e i 64 anni ed è pari a 1.250.000 donne circa, Per lo screening mammografico invece 530.000 donne circa nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni sono invitate ogni 2 anni ad eseguire una mammografia. Dal 1 gennaio 2010 l’intervento sanitario comprende le donne nella fascia di età fra i 45 e i 49 anni ( bersaglio 160.000 donne circa) con mammografia annuale e quelle nella fascia 70-74 anni ( bersaglio 130.000 donne circa) con mammografia biennale. Tale modifica interessa circa 290.000 donne in Regione portando la popolazione bersaglio a 830.000 donne circa in età compresa tra i 45 ed i 74 anni. Nella provincia di Modena il numero di donne interessate allo screening mammografico è di circa 131.260 donne. Mentre quelle coinvolte dalla screening per il tumore del collo dell’utero è di circa 198.000.

Nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna il modello organizzativo degli screening è basato su una rete di servizi gestita in modo integrato da ciascuna Azienda USL, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di riferimento (in Emilia-Romagna ci sono 11 Aziende USL, 4 Aziende Ospedaliero-Universitarie, 1 Azienda Ospedaliera), coordinata a livello regionale. Il programma si caratterizza per la costituzione di un percorso diagnostico-terapeutico integrato, totalmente gratuito, che accompagna la donna dall’effettuazione del test di screening fino agli eventuali approfondimenti e, se necessario, ai successivi trattamenti di cura e follow-up. Lo screening è offerto a una popolazione femminile composita per valori, cultura e interessi; di ciò bisogna tenere conto nella relazione che si va a costruire con le donne interessate. Devono essere assicurati in tutte le fasi l’informazione, l’azione di supporto e la massima riservatezza. La partecipazione agli screening da parte delle donne è l’esercizio di un diritto che richiede la piena consapevolezza e l’informazione fornita deve essere veritiera, basata sui dati scientifici disponibili, chiara per il linguaggio utilizzato. Il messaggio da trasmettere deve sottolineare i benefici che ogni donna può attendersi, ma anche i possibili problemi che possono essere collegati con i test, secondo le caratteristiche conosciute per ogni tipo di screening.

I numeri modenesi, con particolare attenzione alle donne di nazionalità straniera

I risultati modenesi sono più che confortanti, sia rispetto allo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero che della mammella. Nel primo caso l’adesione riferita al triennio 2008 – 2010 è arrivata al 64%. Nel secondo la percentuale di adesione arriva al 68.5%. Come si nota dalle tabelle sottostanti le donne straniere, sia pure con differenze di un certo rilievo tra le varie nazionalità, rispondono con percentuali incoraggianti anche se occorre potenziare ulteriormente le azioni a loro rivolte. Da evidenziare che le donne provenienti dai cosiddetti paesi dell’est aderiscono agli screening con maggiore frequenza, un risultato collegabile al fatto che anche in quelle nazioni la cultura della prevenzione e la partecipazione agli screening è comunque in parte già presente.