L’Unione Terre di Castelli continua a gestire con oculatezza e trasparenza il personale, ottimizzando le risorse e gestendo diverse figure soprattutto dirigenziali in rete con i Comuni. La spesa 2010 relativa al personale, praticamente stabile rispetto al 2009, ammonta a 9.246.000 euro su un totale di 55.740.000 euro (circa il 16% del totale).

I dipendenti a tempo indeterminato sono 254 (di cui per esempio 59 per la Polizia municipale; 77 per i nidi; 35 per gli sportelli socio scolastici territoriali; 36 per il servizio sociale professionale; etc.); quelli a tempo determinato 37 e 13 sono piccole sostituzioni.

Va messo in nota che all’interno dell’Unione sono solo 4 i dirigenti e di questi solo 2 a tempo pieno: nel settore sociale-istruzione e nel settore agricoltura-tutela del territorio (ex Comunità Montana).

Per il resto il Dirigente dell’area finanziaria si occupa dell’Unione al 44% per il restante tempo lavora per il Comune di Vignola e per l’ASP; stessa cosa per l’area della Pianificazione Territoriale con la Dirigenza sull’Unione al 10% e per il resto del tempo su Vignola. Una specifica anche sul Direttore Generale che lavora su Unione, Vignola e Spilamberto.

Un elemento importante da sottolineare è quello relativo alle consulenze: su un totale di 9.246.000 euro le consulenze ammontano a 226.000 euro, appena il 2.4% del totale.

Si tratta per lo più di incarichi legati al coordinamento pedagogico dei servizi per la Prima Infanzia dell’Unione, attività prevista dalla Legge regionale. Tolto questo si tratta di attività molto specifiche, per cui mancano le professionalità interne come funzioni in materia sismica e spese per tutela legale, dell’Ente e dell’Area minori del Servizio Sociale Professionale.

“L’Unione Terre di Castelli- spiega il Presidente Lamandini- ha da sempre cercato di contenere le spese del personale non a discapito della qualità del lavoro ma evitando inutili doppioni tra Unione e Comuni e valorizzando contestualmente le professionalità interne, contenendo di conseguenza le consulenze, se non per ambiti molto specifici. Sul personale vorrei mettere in nota che da sempre si è attuata una politica di condivisione del personale, dove possibile, tra Unione e singoli comuni. Questo lavoro è stato ulteriormente confermato dalle riorganizzazioni compiute nel 2010-2011, che hanno riaffermato la validità della struttura organizzativa e la sua capacità di adeguarsi velocemente alle nuove condizioni socio economiche causate dalla crisi finanziaria mondiale e italiana”.