Non ci sarà, almeno per ora, l’annunciata sospensione del servizio da parte delle farmacie aderenti a Federfarma, fissata per domani 1 febbraio.

La decisione tiene responsabilmente conto di alcuni segnali di attenzione da parte del Governo nei confronti delle richieste avanzate da Federfarma per rendere sostenibile l’impatto del decreto sulle liberalizzazioni sul servizio farmaceutico. In particolare, ricorda l’Associazione, appare necessario evitare che un aumento eccessivo del numero delle farmacie polverizzi e impoverisca la rete capillare dei presidi territoriali, indebolendola gravemente e rendendola inefficiente e non più adeguata a rispondere alle esigenze di salute dei cittadini.

In provincia di Modena, se non cambierà nulla, saranno ben 62 le farmacie che si aggiungeranno a quelle oggi esistenti (171 tra private e comunali) ed è impensabile che qualità e sicurezza del servizio che non ne risentano.

“Il modello italiano di sanità, solidale e universalistico, certamente è migliorabile e va reso più moderno. Le farmacie sono pronte a sostenere questa evoluzione purché si parli prima di tutto di salute dei cittadini. Se davvero si vuole tutelare la salute di tutti e non puntare solo a un presunto risparmio sul costo dei farmaci questo deve essere un punto fermo. Per questo difendiamo un modello di farmacia che resti protagonista di una sanità pubblica solidale e universalistica ed auspichiamo che il governo accolga il senso della nostra preoccupazione e lo spirito delle proposte che abbiamo avanzata” evidenzia il presidente di Federfarma Modena Silvana Casale.