Il professor Umberto Nizzoli giovedì sera a Campagnola ha illustrato a una numerosa platea di genitori e ragazzi i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). Nella nostra provincia sono 640 le ragazze e 80 i ragazzi affetti da anoressia.

“Nella nostra provincia attualmente ci sono circa 640 ragazze e 80 ragazzi affetti da anoressia, più un altro migliaio di casi in fase di osservazione. Di anoressia si può morire e, dopo gli incidenti stradali e la droga, è la principale causa di morte dei giovani”. E’ su questa realtà allarmante che si è aperta ieri sera la conversazione del professor Umberto Nizzoli, psicologo clinico e psicoterapeuta, docente universitario tra i massimi esperti nazionali di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), con un folto pubblico di adulti e ragazzi che non si sono lasciati intimidire dalle rigide temperature invernali ed hanno affollato numerosi la sala cinema dell’Oratorio San Giovanni Bosco a Campagnola Emilia. L’incontro era organizzato da Lions Club Fabbrico “Rocca Falcona”, in collaborazione con l’Unità Pastorale di Campagnola.

“I disturbi del comportamento alimentare più noti sono l’anoressia e la bulimia –spiega il professor Nizzoli – mentre il primo quadro diagnostico dell’anoressia risale al 1600, la bulimia nervosa è molto più recente, il primo caso accertato risale infatti al 1979: si potrebbe definire una patologia dei paesi in via di sviluppo. L’anoressia colpisce 1 ragazzo ogni 8 ragazze e si manifesta prevalentemente in età adolescenziale, intorno ai 15-16 anni, ma talvolta può colpire anche in tarda età a causa di un trauma, come vi sono casi di bambini di 3 anni, mentre la bulimia si manifesta con maggiore frequenza in soggetti di età più avanzata, sui 28-30 anni”.

Immediata la richiesta da parte dei tanti genitori presenti in sala su come riconoscere i segnali indicatori di eventuali disturbi del comportamento alimentare dei propri figli: “Un disturbo alimentare è conclamato quando il pensiero diventa ossessivo su tre elementi in particolare: peso, cibo e immagine corporea. Quando l’attenzione per uno di questi tre elementi diventa sistematica – precisa Nizzoli – allora è il caso di consultare gli esperti perchè il fattore tempo in questi casi è fondamentale: prima si riconosce la malattia, prima si guarisce”.

Ad oggi purtroppo non sono ancora altissime le speranze di cura aggiunge il professor Nizzoli “un terzo dei ragazzi guarisce, un terzo peggiora e un terzo non guarisce mai, perché si tratta di patologie che tendono alla cronicità e perdurano anni. Talvolta lo stato di guarigione può essere temporaneo e le persone colpite necessitano di essere monitorate per il resto della vita”.

Ma quali sono le cause dell’anoressia, perché ci si ammala? “Inizia con una dieta – continua Nizzoli – perché le persone anoressiche devono avere tutto sotto controllo in un delirio dell’io che le induce a sfidare e a vincere anche il richiamo della fame, in una manifestazione estrema della volontà. Solitamente si tratta di persone molto intelligenti e colte, che sconfinano nella presunzione, nell’arroganza e nella prepotenza, che talvolta cedono e cadono nella bulimia nervosa, perché si sentono inadeguate, avvertono continui sensi di frustrazione e affondano le loro ansie nel cibo, in una sorta di tattica di compensazione. Nei quadri clinici estremi si ricorre al ricovero, molti suicidi sono mascherati da problemi anoressici. Spesso si tratta di persone che hanno scelto di percorrere una strada di chiusura nei confronti del mondo esterno, a causa di traumi e abbandoni, o sulle quali sono state riposte aspettative eccessive, provocando ansie, frustrazioni e ossessioni. Alla fine – conclude il professor Nizzoli – si tratta di persone che avrebbero solo tanto bisogno di essere amate per ciò che sono”.

Immagine: Studio Foto Artoni di Novellara