Ci mancava la dichiarazione di un alto esponente di Legacoop, nonché Presidente di Granarolo, nella querelle sull’art. 18. Calzolari, che negli ultimi anni ha chiuso 5 stabilimenti del Gruppo Granarolo (di cui 2 in Emilia Romagna), scaricando sulla società più di 600 posti di lavoro, si pone il problema di dover modificare l’art. 18 per favorire l’uscita dalla crisi.

Come se questa norma di civiltà gli avesse impedito di fare ciò che ha fatto.

Calzolari sa benissimo che l’art. 18 non c’entra nulla con la crisi e che le ragioni della stessa vanno ricercate nell’incapacità e nella mancanza di volontà del nostro sistema produttivo ed economico di investire ed innovarsi.

E’ ora di smetterla di considerare i diritti e le tutele del lavoro dipendente orpelli da superare per “rendere virtuosa la nostra economia”.

Cosa c’entra l’art. 18 con il milione di posti di lavoro persi nel nostro paese nei tre anni di crisi?

Cosa c’entra l’art. 18 con il miliardo di ore di cassa integrazione effettuate nel nostro paese nel 2011?

Cosa c’entra l’art. 18 con i 250.000 lavoratori in mobilità nel paese?

L’art.18 è una norma di civiltà a tutela del lavoratore che trova fondamento nel diritto costituzionale.

Calzolari, alla stregua della Marcegaglia, sta utilizzando il canale mediatico per sollevare un polverone utile a nascondere le vere ragioni della crisi e le responsabilità del sistema produttivo e finanziario.

Sarebbe opportuno che Calzolari rivolgesse l’attenzione ed il suo impegno a rendere operativo il patto per la crescita convenuto a Novembre del 2011 con la Regione Emilia Romagna, con il contributo di Legacoop, con il quale si contrastano le cooperative spurie, gli appalti illegali e si tutela il lavoro buono.

Lui e la Signora di Confindustria dovrebbero avere la decenza di stare zitti, evitando di “criminalizzare” i lavoratori e le organizzazioni che li rappresentano: stanno alimentando una rabbia sociale che rischia di esplodere in un conflitto i cui effetti non sono prevedibili.

L’articolo 18 non si tocca!

(Antonio Mattioli, Responsabile delle Politiche Contrattuali – Segreteria Cgil Emilia Romagna)