Una vera e propria discriminazione quella subita dal sistema scolastico dell’Emilia Romagna che, negli anni, ha visto una decurtazione del numero dei docenti assegnati. Di fatto – denuncia il consigliere regionale Luciano Vecchi – ne mancano oltre 1.500 a livello regionale, e circa 300 nel modenese.

Luciano Vecchi, consigliere regionale del Partito democratico, ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale con la quale si denuncia la discriminazione subita dal sistema scolastico dell’Emilia-Romagna nell’assegnazione dei docenti e si sostiene l’iniziativa della Regione, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, per superare una situazione che vede particolarmente penalizzati gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, gli studenti, le famiglie e lo stesso corpo docente. Dai dati riportati si evince che le scuole della nostra Regione avrebbero diritto a 1.500 docenti in più. A ciò si devono aggiungere i tagli agli organici avvenuti nel triennio 2009-2012, che hanno registrato una decurtazione di 3.711 docenti e 2.241 di personale ATA. «A Modena e provincia mancano circa 300 docenti».

«In Emilia-Romagna negli ultimi dieci anni si è registrato il più alto incremento della popolazione scolastica – sottolinea Luciano Vecchi – un’elevata incidenza del tempo pieno (che nella scuola primaria raggiunge il 45,9%) e il più alto rapporto di alunni per classe, oltre ad un’alta frequenza negli istituti tecnici e professionali. Nell’anno scolastico 2010-2011, sono 510.316 i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole statali in Emilia-Romagna, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore, il 2,8% in più dall’anno scolastico 2000-2001. Oggi il numero degli allievi mostra un incremento medio annuo del 2%».

Sulla base dell’interrogazione del Consigliere Vecchi si preannunciano altre iniziative per fare in modo che il Governo risponda alle giuste richieste delle istituzioni e dei cittadini della nostra regione.