A chiarimento di quanto apparso in questi giorni sulla stampa locale, ERS sottolinea che il Decreto VIA positivo riguarda esclusivamente la fase preliminare di ricerca scientifica (accertamento) il cui unico obiettivo e’ quello di verificare sicurezza e fattibilità del progetto. Si tratta della prima attività di ricerca e di accertamento mai svolta nell’ area di Rivara per un progetto di stoccaggio. Il Decreto di VIA non significa il via libera alle trivellazioni.

La fase di accertamento ha l’obiettivo di raccogliere dati e misurazioni che serviranno al Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico per verificare la sicurezza dello stoccaggio anche e soprattutto dal punto di vista sismico. Consiste nell’acquisizione di linee sismiche e nella perforazione di tre pozzi, in cui non verranno messe ne cariche di dinamite ne gas, ma serviranno per la raccolta e lo studio dei campioni raccolti. Saranno i tecnici dei due ministeri e della Regione Emilia-Romagna a valutare i risultati della fase di ricerca e a prendere la decisione finale sulla realizzazione del progetto. Le attività di ricerca dell’accertamento non comporterà alcun rischio per il territorio e per le persone. Inoltre la sicurezza dell’impianto sarà valutata anche dal Comitato Tecnico Regionale dell’Emilia Romagna.

La Società, a seguito del parere positivo, richiederà al Ministero dello Sviluppo Economico l’autorizzazione per la realizzazione della sola fase preliminare di ricerca, sospendendo di fatto la richiesta di concessione per la costruzione e l’esercizio dello stoccaggio. Sarà Ministero dello Sviluppo Economico d’intesa con la Regione Emilia-Romagna a rilasciare le autorizzazioni per questa prima fase.

Si chiarisce che la procedura di V.I.A. è sempre stata una ed unica. La Commissione VIA nazionale ha espresso parere interlocutorio negativo solo nel 2007, si tratta di una richiesta di integrazioni a seguito del quale la Società ha presentato, nel 2009, la nuova documentazione sotto forma di un nuovo progetto avendo esaminato tutti dati scientifici disponibili senza accertamenti. Il parere di giugno e quello di novembre sono pareri positivi per la prima fase del progetto presentato da ERS.

La Società apprezza la decisione della Regione di puntate sulle fonti rinnovabili ed è disponibile a collaborare con gli enti locali e la Regione per lo sviluppo di progetti comunali nell’area dello sfruttamento della risorsa geotermica. I documenti di studio valutati in sede di procedura di VIA hanno dimostrati che non esiste alcuna incompatibilità tra lo sfruttamento geotermico e l’attività di stoccaggio. Nell’area interessata dallo stoccaggio, infatti, l’acquifero ha una temperatura media di 73 gradi centigradi a oltre 2500 metri di profondità, quindi non conveniente, come afferma lo stesso studio condotto dalla Regione Emilia-Romagna. Più fattibile invece lo sfruttamento degli acquiferi superficiali (100 metri di profondità), quest’ultimi assolutamente compatibili con lo stoccaggio gas. La Società comunque, qualora le venisse data la possibilità di realizzare la fase di accertamento, metterà a disposizione di Regione ed enti locali i dati raccolti per poter fare tutte le verifiche del caso.