La Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi del Policlinico di Modena – punto di riferimento per la Provincia nell’ambito delle patologie renali – partecipa anche quest’anno alla Giornata mondiale del rene, che si svolgerà giovedì 8 marzo, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini a controllarsi più frequentemente, a fare prevenzione e richiamare l’attenzione sull’importanza delle donazioni.

I nefrologi e gli infermieri del Policlinico in questa giornata saranno a disposizione dei cittadini dalle ore 10.00 alle ore 17.00 in Largo San Giorgio (nelle adiacenze di Piazza Roma) a Modena con un camper attrezzato, per dare informazioni sulle malattie renali e la donazione di organo ed effettuare gratuitamente a quanti si rivolgeranno loro screening attraverso anamnesi, esame urine, misurazione pressione arteriosa, valutazione del rischio di malattia renale.

Sebbene le malattie renali siano piuttosto frequenti e colpiscano, nel mondo, una persona su dieci, troppe persone non sanno riconoscere di esserne affetti, né la propria condizione di paziente a rischio. Secondo gli specialisti occorre comprendere i fattori di rischio e porsi alcune domande fondamentali: “Sono iperteso? Ho il diabete? Sono sovrappeso? Fumo? Ho più di cinquant’anni? Ho una familiarità per malattia renale? Soffro di qualche problema renale?”. Se una delle risposte è positiva conviene rivolgersi al proprio medico.

Per questi motivi l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha deciso di allestire il camper in Largo San Giorgio a diretto contatto con i passanti e la popolazione. Presso il camper presteranno servizio il dottor Marco Ballestri, nefrologo del Policlinico, la caposala degli ambulatori Laura Bonaretti, tre medici in formazione e due infermieri che si avvicenderanno nel corso della giornata.

L’iniziativa vede la preziosa collaborazione di CRI, AIDO, ANED e della vicina Accademia Militare che si è messa a disposizione per il supporto logistico. “Rispetto alla formula utilizzata negli scorsi anni – ha spiegato il prof. Gianni Cappelli – abbiamo deciso di sperimentare un <<ambulatorio mobile>> in una delle piazze più importanti di Modena per cercare di veicolare il messaggio di sensibilizzazione a più utenti possibili. Le malattie renali hanno spesso un inizio asintomatico e subdolo che fa correre il rischio di evidenziare un danno solo quando la funzionalità del rene è già compromessa. Semplici test quali l’esame urine, la creatininemia plasmatica ed il controllo pressorio permettono di evidenziare il rischio e di prevenirne le gravi conseguenze. Il secondo motivo della Giornata Mondiale del Rene 2012 è la sensibilizzazione sulla donazione degli organi perché un gesto di solidarietà permetta di ridare una migliore qualità di vita a chi affetto da malattia renale necessita per sopravvivere di sostituire la funzione dei propri reni.

Presso la Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi, nel 2011, sono stati effettuati 557 ricoveri in degenza ordinaria e 720 in Day Hospital; il 24% dei ricoveri è legato ad una attrazione extra-provinciale e di questi il 18% proviene da fuori Regione. Presso gli ambulatori nefrologici sono state eseguite 6.844 visite. “Quest’anno la giornata è dedicata al tema della donazione – ha aggiunto Cappelli – particolarmente caro alla nostra Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi, che costituisce uno dei centri di riferimento regionale per l’attività di trapianto renale, in collaborazione con la Urologia del prof. Giampaolo Bianchi e la Chirurgia vascolare del prof. Gioacchino Coppi; è anche uno dei pochi centri italiani, e l’unico in regione, autorizzato al trapianto nei pazienti sieropositivi per HIV”. Nel corso del 2011 sono stati effettuati 32 trapianti renali mentre sono attualmente in lista di attesa 219 pazienti, di cui 80 residenti in regione; di questi, quasi l’83% risiede a Modena e provincia. L’età media dei pazienti in lista è compresa tra i 49 e i 59 anni. Sono invece in follow-up ambulatoriale 460 pazienti trapiantati, di cui 24 portatori di trapianto combinato rene-pancreas.

Gli obiettivi 2012 sono legati sostanzialmente al potenziamento sia della attività di trapianto da cadavere, favorendo la cultura della donazione e riducendo le opposizioni che restano costanti nel tempo e sono ancora percentualmente elevate, sia della attività di trapianto da donatore vivente, anche pre-dialisi.