I Sindaci dell’Area Nord esprimono forte preoccupazione e chiaro disaccordo nei confronti dei rapporti sindacali imposti da Fiat nelle proprie aziende e si dicono solidali con Fiom e Cgil. In un documento sottoscritto dai nove primi cittadini della Bassa viene infatti affermata “forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare e chiaro disaccordo con il metodo di rapporti sindacali imposti dalla Fiat, proprio perché questo ha prodotto una netta mutilazione dei diritti sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici aderenti a organizzazioni sindacali non firmatarie dell’accordo stesso, che non potranno riunirsi in assemblea, né avere delegati sindacali e riscuotere i contributi sindacali per delega automatica: si tratterà di un vero e proprio regresso della democrazia nei luoghi di lavoro”. I Sindaci dell’Area Nord ribadiscono anche che “lo strappo di Fiat è per noi incompatibile col contesto politico e sociale di questa regione e di questa provincia, che hanno operato per unire le parti sociali e le istituzioni in uno sforzo comune di coesione sociale: ieri con il Patto per attraversare la crisi, oggi con il nuovo Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Al tempo stesso le scelte di Fiat si collocano palesemente in contrasto con l’accordo sottoscritto tra le parti sociali il 28 giugno scorso, contrapponendo a questo un sistema di relazioni fondato sul conflitto sociale, l’incertezza dei diritti e delle regole”. I primi cittadini ribadiscono la piena validità del sistema contrattuale fondato sul Contratto nazionale, che Fiat oggi rifiuta e che, “insieme alla contrattazione aziendale e a quella territoriale confederale, ha contribuito in modo determinante allo sviluppo ed alla coesione sociale nei nostri territori”. I Sindaci, in conclusione, si impegnano a svolgere un ruolo attivo affinché mutino queste condizioni e vengano pienamente garantite le libertà e i diritti sindacali previsti dalla Costituzione, impegnandosi nel territorio di competenza per il pieno esercizio della democrazia e della rappresentanza, a partire dalla possibilità per ogni lavoratrice e lavoratore di aderire e sostenere liberamente l’organizzazione sindacale che preferisce.