Si svolge venerdì 9 marzo all’Archivio di Stato di Modena, Sala d’Ercole in via Sgarzeria 6, dalle ore 15.30 alle ore 17.30 l’incontro curato da Mario Bertoni e da Mauro Bini, editore de Il Bulino sulla figura di Renata di Francia, sposa di Ercole II d’Este. Una selezione di interessanti lettere di Renata di Francia, custodite nell’Archivio di Stato di Modena, verrà proposto con la voce di Lina Velardi.

Renata di Francia, sposata Este e amica di Calvino, donna di rara intelligenza e indipendenza, fu sempre sull’orlo di dovere sostenere un’accusa di eresia. Tanto è stato scritto su questa figura indipendente e di grande fascino e, per molti versi, circondata di misteri. Ne Il banchetto del ’29, editato da Mauro Bini in occasione della presentazione dell’ Offiziolo Alfonsino, si parla ad esempio di quando Alfonso I duca di Ferrara organizzò per il 24 gennaio 1529 una cena solenne in onore della novella sposa del figlio Francesco, finalmente giunta a Ferrara. Al banchetto, curato dal grande scalco di corte Cristoforo Messisbugo, con Renata partecipò anche la zia Isabella d’Este Gonzaga. Le due poi, l’anno seguente, saranno a Bologna, dame d’onore per l’incoronazione di Carlo V imperatore. Su queste cose e sulla “corte francese” di Renata a Ferrara che intrecciò rapporti con il poeta Clement Marot, con Francois Rabelais e con Giovanni Calvino, si discorrerà in questo pomeriggio, provocatoriamente stabilito il giorno dopo la giornata dedicata alle donne. Si parlerà pure della sua infanzia a Blois o al castello di Amboise, dove fu presente anche Leonardo. L’incontro avrà modo di diventare sempre più intrigante, allorchè verrà affrontata storia del suo codicetto, Les petites heures de Renée de France, dalla sua genesi allo scampato rogo di Ferrara fino ai suoi due furti (ora esiste solo il facsimile di Il Bulino Edizioni d’Arte, uno stupendo libriccino in velluto rosa dagli elegantissimi ricami in oro e argento). Non sarà tralasciato neppure il suo ruolo di sostegno e protezione degli Ugonotti o di altri gruppi “eretici”.

Concluderà l’incontro Euride Fregni, direttrice dell’Archivio di Stato di Modena con una riflessione sulle fonti storiche.