Sarà dedicato al quartetto d’archi l’undicesimo Concerto aperitivo della Gioventù Musicale di Modena in programma sabato 17 marzo, ore 17.30, all’auditorium Marco Biagi. Sul palco saliranno i quattro giovani musicisti cechi che compongono lo Zemlinsky Quartet, giovane formazione pluripremiata in prestigiosi concorsi internazionali tra cui spicca il Primo Premio al Concorso Internazionale di Bordeaux 2010 e inserita fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1994, nel solco della grande tradizione del quartetto d’archi ceco. František Souček, Petr Střižek, Petr Holman, Vladimir Fortin hanno scelto il nome del compositore, direttore d’orchestra e didatta austriaco Alexander Zemlinsky (1871-1942) il cui enorme contributo alla cultura ceca, tedesca ed ebraica nei suoi sedici anni di permanenza a Praga è stata sottovalutato per decenni. Lo Zemlinsky Quartet ha ricevuto l’Alexander Zemlinsky Advancement Award dalla Fondazione Zemlinsky di Vienna, e il suo repertorio comprende oltre 180 lavori dei principali compositori, inclusi molti brani di musica contemporanea. Per la tappa modenese hanno scelto alcuni tra i più significativi quartetti di Haydn, Zemlinsky, Suk e Dvořák.

Il programma prenderà le mosse dal Quartetto in do maggiore op.76/3 “Kaiser” probabilmente il quartetto più famoso di Franz Joseph Haydn (1732-1809). Il movimento inizia in do minore e fin dai primi tre accordi e nel successivo vorticoso andamento in terzine si caratterizza per la sua scrittura ricca, quasi sinfonica. Il “poco Adagio cantabile”, variazioni sull’inno nazionale “Gott erhalte Franz den Kaiser” (Dio salvi l’imperatore Franz) è composto su commissione dallo stesso Haydn. Il tema nelle variazioni è affidato immutato ai quattro strumenti che si alternano nel ruolo di guida, quasi a rappresentare la conversazione tipica del salotto settecentesco.

Alexander von Zemlinsky (1871-1942) è un compositore conosciuto più per essere stato il maestro (e cognato) di Schönberg nonché maestro (innamorato) della bellissima Alma Schindler, futura moglie di Mahler, che per le sue composizioni. A lungo dimenticato, solamente da pochi anni le sue opere stanno ricomparendo nei programmi dei concerti. Nel Quartetto n. 3 op. 19 le dissonanze appaiono fin dalle prime battute d’esecuzione. Gli interpreti traggono suoni che appaiono ‘silenziati’ riuscendo nell’imitazione della voce umana in una delicatissima e poetica stilla di piacere uditivo sommesso, ma profondo fino alla più nascosta sorgente di timidi sentimenti.

Si proseguirà con Josef Suk (1874-1935), allievo e genero di Dvořák, la cui musica concluderà il concerto. La Meditazione su un antico corale ceco di Suk ha una collocazione unica nella sua opera e intese infiammare il movimento nazionalista ceco. Fu scritto nel 1914, all’inizio della Prima Guerra mondiale che i Cechi sperarono fosse l’occasione per distruggere definitivamente l’Impero asburgico, di cui facevano parte. L’antico corale boemo è un lavoro polifonico a quattro parti il cui verso centrale è “non permettere che la nostra nazione e le future generazioni periscano” attribuito a San Venceslao, patrono della nazione ceca.

Il Concerto aperitivo sarà chiuso dal Quartetto in fa maggiore op.96 n.12 “Americano” di Antonín Dvořák (1841-1904), compositore di cui lo Zemlinsky Quartet ha inciso i quattro quartetti che si sono meritati il Diapason d’Or oltre al plauso unanime della critica. Ricco di nostalgici ricordi del lontano Ovest, questa composizione risente dell’influenza del viaggio in America dove Dvořák si recò per insegnare, dirigere e suonare riscuotendo un enorme successo. Emergono voci, echi, motivi popolari, ballate intorno a un fuoco e barche che viaggiano lente su un ampio fiume, lavori nei campi, folklore americano.

Dal 2007 il Quartetto Zemlinsky registra in esclusiva per l’etichetta francese Praga Digitals e ha realizzato sette dischi. I quattro musicisti hanno studiato con Walter Levin del LaSalle Quartet e con Josef Klusoň del Pražak Quartet. Il gruppo attualmente insegna come assistente e quartetto in-residence alla Musikakademie di Basilea e tiene numerose master classes a studenti di ogni età.

La Gioventù Musicale dedica il concerto al ricordo del giuslavorista Marco Biagi, a dieci anni dal suo assassinio avvenuto il 19 marzo 2002. In memoria del docente dell’Università di Modena è stata realizzata la Fondazione omonima, che ne prosegue l’opera di studio e di ricerca sul delicato tema del lavoro. Si deve anche al sostegno e alla volontà della moglie, prof. Marina Orlandi Biagi, se l’aula magna della Fondazione è stata adattata, grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, anche ad Auditorium musicale aperto alla città e agli organizzatori di attività culturali, come la GMI.

Il concerto è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che sostiene l’intera stagione della GMI modenese, e sarà seguito da un aperitivo a offerta libera curato da aziende del territorio: Prosciuttificio Nini, Azienda vinicola Boni di Pazzano, enoteca Compagnia del Taglio e Bottega d’Oltremare.

I biglietti (da 10 a 15 euro) sono in vendita un’ora prima dell’inizio presso l’auditorium Marco Biagi, e presso la sede della GMI dal martedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19,30 e il sabato dalle 10 alle 12,30. Tel 059 9781690 – Solo il giorno del concerto: 331 3345868

Per ulteriori informazioni: www.gmimo.it