È stato approvato giovedì sera, durante la seduta del Consiglio Comunale appositamente convocata, il bilancio di previsione per il 2012 del Comune di Pavullo. La manovra economica, è stata illustrata dall’Assessore al Bilancio Stefano Iseppi, il quale ha delineato le linee guida che hanno ispirato il lavoro della Giunta e della maggioranza che la sostiene: «Ci siamo trovati di fronte a un vero e proprio rompicapo – ha spiegato – . Le varie manovre che si sono succedute dall’estate scorsa e culminate nel decreto Salva Italia, hanno modificato di volta in volta lo scenario e, se da un lato hanno consentito al nostro Paese di uscire da baratro, dall’altro hanno pesantemente penalizzato gli enti locali, che si sono visti sempre di più ridurre i trasferimenti dallo Stato.

Il Comune di Pavullo, ha subito un taglio di oltre 1.400.000 euro rispetto al 2011, che, sommato a quello del 2010, porta a un totale di circa due milioni di euro in meno. Davanti a questo scenario, abbiamo scelto di salvaguardare il welfare e il sostegno al sistema scolastico, puntando anche a una politica di investimenti strutturali in appoggio del mondo dell’impresa. Il nostro bilancio è stato sviluppato seguendo due direttrici obbligate e alle quali stanno facendo ricorso la quasi totalità degli enti locali: risparmio sulle spese e aumento ragionato e fatto a malincuore, della pressione fiscale, attuato consapevoli delle ricadute negative sui cittadini, ma inevitabile per poter mantenere vivi i nostri obiettivi di crescita, sintetizzati nei cinque punti programmatici di legislatura e che prevedono un investimento di 4 milioni di euro: nuovo deposito del trasporto pubblico; sistemazione del Carrai; riqualificazione dello stabile le Rimesse; primo stralcio della Malandrone – Pratolino e nuova piscina. I risparmi di spesa saranno complessivamente di circa 600.000 euro, con una riduzione di 300.000 euro sul personale e di 100.000 sui beni di consumo.

Sul lato dell’entrate, l’Imu, che in buona parte andrà allo Stato, è stata lasciata all’aliquota base per le prime case, con tutte le detrazioni in vigore, mentre per seconde case e altre attività è stata fissata al 9,6 per mille. I fabbricati rurali ad uso strumentale, pagheranno il 2 per mille. Abbiamo poi assunto l’impegno, se ci saranno le condizioni, di diminuire l’imposta a carico delle attività produttive nel 2013. L’addizionale Irpef, invece, è stata modulata per scaglioni di reddito dallo 0,65% dei più bassi, fino allo 0,8% dei più alti. Ci sarà anche un aumento della lotta all’evasione fiscale, mentre l’indebitamento è sotto controllo e ed è destinato a calare negli anni futuri». Dopo l’Assessore Iseppi, è intervenuto il Sindaco Romano Canovi, che ha sottolineato la consapevolezza sua e della maggioranza sulle ricadute che la manovra avrà sui cittadini. «In un momento come questo – ha detto – serve unità per mantenere la coesione sociale. Pavullo ha un ruolo importante, di direzione su un territorio vasto e complesso come il Frignano. Dobbiamo essere consapevoli che nulla sarà come prima e che la nostra priorità sarà quella di aiutare chi davvero ne ha bisogno. Dovremo anche andare nella direzione di aumentare le gestioni associate, che nel medio periodo porteranno sicuramente a dei risparmi, mentre tutta la macchina comunale dovrà, vista anche la diminuzione del personale, essere più efficiente e contenere i costi».

Il lungo dibattito che è seguito, è stato caratterizzato da due posizioni contrastanti. Da un lato la maggioranza, con i consiglieri Ricci, Manni, Corsini e Casolari, ha difeso le scelte di bilancio, ritenendole, se pur dolorose, indispensabili per garantire qualità nei servizi e opportunità di sviluppo. Critiche, viceversa le opposizioni, con i consiglieri Biolchini, Orlandini, Neri, Cintori, Melchiorri e Fraulini, che hanno valutato negativamente quello che a loro dire è un indebitamento eccessivo, quelli che sono ritenuti sprechi nelle convenzioni e nel personale oltre a lamentare un eccessivo aumento della tassazione. Dopo oltre cinque ore di discussione, il bilancio è stato approvato con i voti della maggioranza e con il voto contrario dell’opposizione.