“Probabile siccità, irrigazione, opere in cantiere” è il punto svolto dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in occasione del 22 marzo, a vent’anni dall’istituzione della “Giornata mondiale dell’acqua”.

“E’ di un miliardo di euro il valore della produzione agricola che si produce tra Reggio Emilia, Modena e Mantova – spiega Marino Zani, presidente dell’ente consortile – uno dei più ‘ricchi’ comprensori agricoli in Italia e in Europa. Qui, se non si irrigasse si perderebbero circa 300 milioni di euro di valore, all’anno con un costo, effettivo, di irrigazione quindici volte inferiore. Al momento le previsioni – cfr box a parte – non sono confortanti, mentre le quote di Po sono basse, appena al di sopra di quota 17 s.l.m.”.

La vostra rete in quale stato versa attualmente?

“Già dal 12 marzo abbiamo chiuso tutti i possibili sbarramenti al fine di trattenere le minime portate di deflusso naturale all’interno della rete e costituire i primi invasi – spiega Paola Zanetti, dirigente dell’ente consortile – . Un po’ di risorsa è disponibile dal Fiume Enza e consente di invasare alcuni tratti di canale nella zona in sinistra Crostolo. L’invaso vero e proprio avverrà prevalentemente attraverso la derivazione da Po: qui si stanno effettuando lavori sul Po a Boretto per la messa in funzione degli impianti che avverrà a partire dal 2 aprile. Intanto, per consentire la prosecuzione degli importanti lavori di sistemazione e adeguamento funzionale dell’invaso a monte della traversa di Castellarano-S. Michele sul Fiume Secchia, la derivazione di acqua nei canali da Secchia sarà attivata solo verso il 10 -15 maggio.”.

Un anticipo di invaso, quindi, dovuto a quali motivi?

“L’inizio della stagione è anticipato a causa della siccità e della esigenza di servire colture precoci, come i pomodori da industria il cui trapianto avverrà dai primi di aprile e per le colture sotto telo (ortaggi e meloni)”.

SISTEMI GESTIONALI

E per ottimizzare la distribuzione irrigua a fianco a questo il Consorzio “mette in pratica una gestione oculata delle risorse idriche – aggiunge Domenico Turazza, direttore – dal 2000 l’attivazione del call center per far convergere tutte le richieste irrigue su un data base, che consente di gestirle per distretto irriguo. Se prima l’agricoltore faceva richiesta al dugarolo per avere acqua, con l’introduzione del call center, ora si rivolge direttamente al Consorzio. In questo modo è possibile aggregare le richieste per zona, canale, impianto e organizzare la distribuzione delle risorse idriche in modo ottimale. Dal 2004 poi, utilizziamo Irrinet per elaborare il calcolo del consiglio irriguo e fornire assistenza tecnica ai consorziati. E’ un moderno programma che tiene conto di più fattori: le esigenze agronomiche delle piante, il sistema di irrigazione, le caratteristiche pedologiche del terreno, l’andamento climatico, eventuali problemi fitosanitari, il livello della falde ipodermica. All’agricoltore viene così comunicato dal personale consortile ‘il consiglio irriguo’: quando e quanto irrigare”.

PROGETTI E INVESTIMENTI

“L’acqua è un ‘bene comune’, da qui il nostro impegno nel tutelarla – prosegue Turazza –. E’ anche con interventi strutturali e di ammodernamento delle opere irrigue che è possibile raggiungere significativi e radicali risparmi di risorse idriche e un progresso nel settore agricolo. Da oltre due decenni attuiamo una nuova politica per l’ammodernamento e le opere. Oggi, sulla rete consortile stiamo proseguendo con la sostituzione delle vecchie canalette in calcestruzzo, con tubazioni interrate per quasi un milione d’euro all’anno e già 400 sono i chilometri sostituiti da personale e mezzi consortili, solo nell’ultimo decennio, a cui si sommano quelle sostituite con finanziamento pubblico. Nel piano irriguo nazionale stiamo per appaltare tre progetti finanziati dal Mipaf per un importo complessivo di 19 milioni e 600 mila euro che riguarderanno l’intero comprensorio: i lavori di sistemazione e miglioramento delle opere di derivazione irrigua di Boretto, una delle più grandi derivazioni irrigue d’Europa, i lavori di miglioramento della rete irrigua in sinistra Crostolo (con la sostituzione di canalette obsolete); l’adeguamento e la ristrutturazione della rete irrigua in destra Crostolo con lavori a Reggio e Correggio (ammodernamento di impianti e tubazioni)”.

“Per quanto riguarda i progetti sugli invasi si stanno completando (auspicabilmente entro i primi mesi del 2013) i lavori di ampliamento dell’invaso a monte della traversa di Castellarano che arriverà a oltre 1 milione e 150 mila di metri cubi d’acqua (contro i 350 mila attuali). Questo ampliamento, pur importante, non è sufficiente per far fronte al crescente fabbisogno idrico nelle valli del Secchia e dell’Enza. Per questo motivo sono allo studio alcuni interventi per la realizzazione di bacini di accumulo di piccola e media dimensione lungo i corsi d’acqua di Enza e Secchia d’intesa con la Regione, le Province e i Comuni interessati”.

ANALISTI IDROMETEREOLOGICA

Niente acqua nelle previsioni

“Al momento le previsioni di medio–lungo periodo non prevedono particolari precipitazioni sino al mese di giugno, dopo un inverno che si è rivelato particolarmente avaro – aggiunge Paola Zanetti, dirigente dell’ente consortile – . E purtroppo registriamo che le precipitazioni tardo primaverili-estive assumono spesso carattere temporalesco, presentandosi con forte intensità e breve durata, con problemi di scolo che possono determinare localizzate situazioni di pericolo, soprattutto a valle delle aree urbane. Per quanto riguarda la campagna risultano poco efficaci”.

E in merito alle stagioni passate?

“Notiamo come le precipitazioni autunnali e invernali sono state notevolmente inferiori alla media del periodo. La falda ipotermica, cioè la falda superficiale da cui possono attingere le radici delle piante, in base alle nostre rilevazioni si è abbassato. Un’analisi che è effettuata su base regionale. Addirittura nei mesi scorsi non si rilevava alcuna misura dell’acqua in numerosi piezometri (gli strumenti per la rilevazione che scendono sino a tre metri), questo a dimostrare che la falda era al di sotto dei tre metri dal piano campagna”.

Il rischio quale è?

“Beh, ricordo che nelle nostre zone del comprensorio di pianura, il livello medio della falda, varia da 1 a tre metri, con ampia variabilità tra inverno, estate e stagioni piovose. Se l’acqua è sotto questi livelli le piante ne risentono”

UN’IMPORTANTE EVOLUZIONE

Ed ecco Irriframe

Dal 2012 il sistema adottato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, “Irrinet”, diventa “Irriframe”. In estrema sintesi il consiglio irriguo tiene conto anche della effettiva disponibilità di acqua all’interno del distretto irriguo, del funzionamento di canali e impianti e delle problematiche di gestione del Consorzio, in modo da ottimizzare “la richiesta delle colture” con “l’efficienza gestionale della rete irrigua”. Il sistema di gestione delle richieste di irrigazione attuato dal Consorzio, ha consentito in buona parte del comprensorio di strutturare una parte del contributo irriguo pagato dagli agricoltori (la cosiddetta quota variabile) in proporzione agli effettivi volumi utilizzati, incentivando così una gestione oculata dell’acqua”: chi irriga bene utilizzando meno acqua, paga meno.