Le mafie si stanno inserendo nei tessuti sociali del Nord, Emilia-Romagna compresa, con “una valenza finanziaria, economica e industriale molto importante”. In qualunque iniziativa contro la criminalità organizzata non ci si può quindi più limitare ad un approccio “solo celebrativo o evocativo”, ma bisogna, al contrario, essere “il più concreti possibile”. A dirlo è il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Matteo Richetti, aprendo il convegno “La buona amministrazione contro le mafie: il coraggio di fare il proprio dovere”, organizzato dalla Regione in occasione della prima Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile, istituita con una legge regionale nel maggio del 2011.

La criminalità organizzata si combatte “non solo a colpi di comunicati stampa, ma lottando centimetro per centimetro”, avverte Richetti, che ringrazia gli amministratori presenti nella sala Polivalente dell’Assemblea – dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, al collega Alberto Borghi di Bomporto, in provincia di Modena -, che “vivono il contrasto alla mafia giorno dopo giorno, in prima linea”. E non è un caso, ricorda il presidente, che la Giornata regionale cada proprio il giorno in cui si celebrarono nel 1994 i funerali di don Peppino Diana, il giovane sacerdote ucciso dalla camorra a soli 34 anni: “Una morte difficile da dimenticare”, commenta Richetti. Ai sicari che chiedevano chi fosse don Diana, il coraggioso sacerdote rispose infatti, pur consapevole che quelle parole gli sarebbero costate la vita, che “ognuno di noi è Don Peppe”.

Ecco quindi che dal presidente dell’Assemblea arriva da una parte l’invito ad “alzare la mano” per chi, come fece don Diana, “si assume fino in fondo la responsabilità di dire che la corruzione è sbagliata, che obbedire alla mafia è sbagliato”, dall’altra un ringraziamento sentito “ai tanti che hanno già deciso di dare una risposta affermativa a questa domanda”. Serve allora un “percorso virtuoso di scoperta della legalità”, perché “il compito che ci sentiamo come Regione non è essere solo buoni legislatori”; e Richetti cita a proposito alcuni dei ragazzi che hanno partecipato in mattinata al convegno organizzato dal Comando provinciale di Bologna dell’Arma dei carabinieri e hanno poi affidato a Twitter le loro impressioni: “Una frase per tutti: ‘Tutti amano i buoni ma finiscono per sfruttarli, tutti detestano i cattivi ma finiscono per ubbidirgli’. Ecco- chiude il presidente dell’Assemblea- è dai momenti di riflessione, e anche dalla lezione di legalità che ci viene dai ragazzi, che ha inizio l’impegno comune su questi temi”.