Cinque generazioni di violinisti che dal Settecento fino all’inizio del Novecento attraversano la storia della città di Modena. Alle vicende artistiche della famiglia Sighicelli è dedicato il libro di Roberto Fiorini “I Sighicelli. Una dinastia di violinisti alla Corte estense” (Guiglia Editore in Modena, 2011), che si presenta sabato 24 marzo alle 17.30 al Museo civico d’arte (largo Porta Sant’Agostino 337). Seguirà un concerto con brani musicali tratti dal repertorio di Vincenzo Sighicelli, cura dell’istituto Vecchi – Tonelli, con Sara Andreacchio al pianoforte ed Eugenia Lentini al violino.

L’appuntamento, gratuito, fa parte di un ciclo di iniziative collegate alla mostra “Eroiche visioni: storie di duchi e patrioti”, che resterà aperta fino al 3 giugno.

Il volume di Roberto Fiorini sviluppa, su un piano biografico e storico, le vicende artistiche relative alla famiglia dei Sighicelli, rappresentata da cinque generazioni di violinisti, a partire dal Settecento per terminare all’inizio del Novecento. Tutto ha inizio a San Cesario sul Panaro, dove nel 1688 nasce il capostipite Filippo. La dinastia prosegue con Giuseppe, Carlo, Antonio e si conclude a Parigi nel 1905 con la morte di Vincenzo, ultimo rappresentante.

Attraverso un lavoro di ricerca documentaria, l’autore intende far conoscere il valore culturale e artistico della dinastia dei Sighicelli, in un’evoluzione culturale che va periodo ducale estense all’affermazione del Regno d’Italia nella seconda metà dell’Ottocento. La ricerca storica approfondisce in particolare le figure di Antonio e Vincenzo Sighicelli. Il primo ha il merito di interpretare l’evoluzione della cultura e della società sotto i duchi austro-estensi, Francesco IV e Francesco V, per traghettare il proprio impegno musicale a favore delle nuove classi sociali subito dopo l’Unità d’Italia. È colui che imprime alla cultura musicale estense un’impronta di forte apertura verso le nuove scuole europee. Inoltre riesce, attraverso la sua autorevole personalità e l’equilibrio della propria coscienza, a far accettare alla comunità modenese l’apertura di una Scuola musicale rivolta ai giovani, che prende il nome di “Orazio Vecchi”, e che Sighicelli presiederà fino ai limiti della pensione.

Nei confronti di Vincenzo Sighicelli l’autore allarga l’indagine sull’ambiente parigino, sia musicale che politico-sociale, con un approfondimento sui più noti artisti dell’epoca e sull’influenza esercitata dalla musica italiana in Francia. Un quadro che si amplia attraverso le lettere manoscritte ricavate dal fondo della Biblioteca Nazionale di Parigi, e oggetto di una perizia grafologica di Cristina Botti. Il carteggio del Sighicelli, primo violinista all’Opéra di Parigi nell’ultimo quarto di secolo dell’Ottocento, fornisce elementi non secondari per conoscere i rapporti instaurati dal violinista italiano all’interno della società aristocratica e borghese parigina.

Il percorso musicale della dinastia è completato da un’appendice aperta sul nostro tempo, di cui risultano protagonisti quattro rappresentanti attuali dei Sighicelli, che si sono distinti in campo artistico: le sorelle Daniela e Claudia di Rubiera di Reggio Emilia,attive nella produzione scultorea, e i fratelli Samuel e David di Parigi, presenti sulla scena musicale e teatrale in territorio francese.

Roberto Fiorini, nato nel 1942 a San Cesario sul Panaro, ha pubblicato numerosi libri dedicati alla storia dell’arte modenese. Tra i più recenti, “Colombaro: borgo tra storia, attualità e leggenda” (Artestampa, Modena, 2009) e “Il liutaio Roberto Pellicciari: vita pubblica e vita privata a San Cesario sul Panaro tra Ottocento e Novecento” ( Guiglia Editore in Modena, 2009) e “La memoria ritrovata: racconti dal Risorgimento all’Unità d’Italia” (Guiglia Editore in Modena, 2011).