Lunedì ricorre il 57° anniversario dell’eccidio della Colombaia di Carpineti, dove persero la vita Afro Rossi di Leguigno, Giovanni Munarini di Casina, rimasero feriti Longagnani e Umberto Gandini, tutti esponenti del mondo cattolico reggiano. Quello di Colombaia fu un eccidio nato dall’odio politico: l’episodio criminoso avvenne il 26 marzo del 1955.

Il delitto compiuto a Colombaia di Secchia, avvenne in occasione di una cena promossa per festeggiare la vittoria elettorale della lista “bonomiana”, che faceva riferimento alla Dc, nelle elezioni della Cassa mutua dei coltivatori diretti.

La vicenda si concluse nel maggio 1957 con la condanna a ventinove anni di carcere del reo confesso Guerrino Costi.

A questo proposito Mons. Wilson Pignagnoli il 3 marzo 1957 sul settimanale la Libertà scrisse: “Costi, dopo essere stato fervente fascista, era stato capocellula, consigliere per il PCI dell’ECA e della Latteria Sociale e non fu mai espulso dal partito comunista”.

Non fu mai chiarito se il movente di quegli omicidi sia stato individuale o politico; se cioè sia stato motivato da invidie ed odi personali, oppure da ragioni politiche, legate cioè all’obiettivo di fornire una intimidatoria dimostrazione di forza militare ai nemici politici, a fronte di una sconfitta elettorale. A differenza di altri numerosi delitti commessi in Emilia nel biennio 1946-47, quindi a guerra conclusa, che ebbero carattere seriale e sistematico, questo crimine si configura come un atto isolato: l’ultimo della Resistenza. Qualcuno che conosce la verità sul movente di quel duplice delitto c’è: qualcuno per cui la celebrazione dell’anniversario di quegli eventi tragici potrebbe rappresentare un’occasione per fare i conti con la storia. Purtroppo per molte persone l’odio politico non è scomparso, ma solo sepolto per esclusive ragioni tattiche: alcuni spesso si dimenticano che chi ha idee diverse non è un nemico, come avviene in guerra, ma solo un avversario politico. Non dobbiamo dimenticarci dei delitti commessi dai fascisti e dai nazisti durante la guerra, ma anche dai comunisti nell’Italia del primo dopo guerra e durante lo stalinismo in Unione Sovietica; questa memoria deve servire da monito per le nuove generazioni. Vi è la necessità di ricordare ai politici che chi “semina vento raccoglie tempesta” e che quindi chi semina odio politico, da destra o da sinistra, raccoglie omicidi e stragi.

Fabio Filippi

Filippi famiglia saranno presenti domenica 25 marzo alla Santa Messa celebrata da don Franco Rossi (figlio di uno dei due caduti) al fine di ricordare quei tragici eventi del 1955 (ore 16.00 presso la chiesa di Colombaia di Carpineti).