“Niente deve essere buttato”: rifiuti e scarti di lavorazione possono rigenerarsi dando vita a materiali ecologici innovativi impiegabili tanto nella produzione industriale che nella vita quotidiana. E’ questa la sfida lanciata attraverso uno spin-off nato da un’idea di docenti e giovani ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. L’iniziativa, che si configura come una vera e propria impresa di produzione e commercializzazione, ha preso il nome di “EcoTecnoMat srl”, e già nell’acronimo sottintende le finalità e la mission che si è data questa originale impresa.

Alla attività di commercializzazione e produzione, “EcoTecnoMat” comunque associa una prevalente attività che viene portata avanti nel campo della ingegnerizzazione delle tecnologie di ottenimento e consolidamento dei materiali con trattamenti termici convenzionali, tipici della produzione di ceramici, o che avvengono a temperatura ambiente, caratteristici del comparto cementizio.

L’idea imprenditoriale è essenzialmente, ma non esclusivamente, rivolta al settore privato industriale. Del suo core-business le aziende di diversi settori merceologici (ceramica, arredamento, costruzioni, bioarchitettura, eco-design) possono ottenere vantaggi sia economici, legati all’approvvigionamento di materie prime seconde, che di miglioramento dell’efficienza energetica di processo e per i propri prodotti.

“EcoTecnoMat è nata in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, -afferma la prof.ssa Luisa Barbieri – la partnership è scaturita da una domanda di brevetto a co-titolarità dell’Università e rappresenta un esempio concreto di valorizzazione dei risultati della ricerca, dal momento che attività di produzione e commercializzazione in ambito accademico/dipartimentale non potrebbero essere realizzate, limitando quindi le possibilità di trasferimento tecnologico e l’applicazione industriale dei risultati delle ricerche svolte”.

Il team di “EcoTecnoMat srl” è composto dalle prof.sse Luisa Barbieri, Cristina Leonelli e dall’ing. Fernanda Andreola del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente della facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dalla dott.ssa Eleonara Reggiani, laureata in Ingegneria Ambientale presso la stessa facoltà modenese, dall’arch. Claudio Damato, dall’amministrativo Andrea Vallini, dall’imprenditore Nino Campani e dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, rappresentata nel Consiglio di Amministrazione dall’avv. Lorenzo Canullo, Dirigente dell’Area Legale dell’Ateneo.

La neonata società ha già ricevuto una menzione speciale all’interno del Festival Green Economy di Distretto (prima edizione del 2011, Fiorano Modenese), ha presentato inoltre i primi prototipi innovativi ad ECOMONDO 2011, la nota fiera-convegno sul mondo del riciclo di Rimini ed è stata una protagonista, per il vetro, nella sezione dedicata all’eccellenza nella Ricerca & Sviluppo di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) alla Fiera internazionale IPACK-IMA, che si è svolta di recente a Milano. Attualmente è in essere una convenzione, sottoscritta nel novembre 2011 tra Comune di Modena, EcoTecnoMat, CoReVe (Consorzio Recupero Vetro), Ancitel Energia & Ambiente, relativa ad un’attività di ricerca sperimentale, finalizzata a migliorare ed aumentare il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro, in particolare trovando una collocazione d’uso a quella frazione di scarto non destinabile al comparto del vetro cavo. L’iniziativa è realizzata con il contributo economico di ANCI e CoReVe.