La Confesercenti di Bologna, dopo una riunione con gli associati dei settori commercio, turismo e servizi sul progetto “Piano per una nuova pedonalità del Centro Città”, e in vista dell’incontro pubblico del 3 aprile p.v., chiede all’Amministrazione Comunale di modificare il piano per gli aspetti che porterebbero ad una penalizzazione delle attività economiche, con conseguente impoverimento della vita cittadina e della sicurezza urbana.

Confesercenti Bologna chiede l’archiviazione della ipotesi di chiusura della “T” nella giornata di sabato, il potenziamento del trasporto pubblico anche attraverso mezzi ecologicamente più compatibili e la realizzazione di piccole e vere pedonalizzazioni.

1. Archiviare la chiusura della “T” nella giornata del sabato

La mancata realizzazione negli ultimi venti anni di un moderno ed efficiente sistema di trasporto pubblico (causa i fallimenti del progetto di metrotranvia, della metropolitana e del progetto Civis) sono la vera motivazione della impossibilità di realizzare una vasta area pedonalizzata nel centro storico di Bologna.

Oggi non esiste nessuna pregiudiziale degli operatori economici alle pedonalizzazioni, purchè inserite in una progettazione che preveda la riqualificazione dell’arredo urbano, la vicinanza delle aree di sosta e l’accessibilità con il mezzo di trasporto pubblico.

Rendere pedonale la ”T” il sabato non è possibile, in quanto bisogna tener conto della diffusa presenza di attività commerciali e di pubblico esercizio che operano nel centro storico di Bologna e nel sabato si concentra ancora una parte considerevole delle vendite, sia nel settore alimentare che non alimentare.

Nell’attuale situazione economica, anche la sola fase di sperimentazione metterebbe a rischio la vita di tante attività commerciali, in quanto la zona di città priva di trasporto pubblico è troppo ampia, ed i consumatori che sarebbero costretti a lunghi percorsi a piedi, con difficoltà per la spesa, per le persone anziane e disabili, soprattutto nelle giornate di cattivo tempo.

2. Andare avanti con le piccole e vere pedonalizzazioni

Stante la conformazione urbanistica della città e l’attuale sistema di trasporto pubblico (autobus e filobus), si possono attuare solo piccole e vere pedonalizzazioni per le quali la nostra associazione ha individuato alcune zone di intervento quali: Via del Pratello, Via Zamboni, Via Mascarella, il Quadrilatero e Via Oberdan (parte alta).

Queste pedonalizzazioni vanno realizzate con il coinvolgimento delle attività presenti per creare un ambiente urbano gradevole e sicuro e costruire una rete di “vie dello shopping” e “del tempo libero”.

3. Un piano merci con regole e opportunità

Occorre pensare ad un vero e proprio piano delle merci, tenendo conto che è necessario rifornire quotidianamente un sistema diffuso di attività commerciali e di pubblico esercizio. Si pensi ai rifornimenti per i quali non è possibile interrompere la catena del freddo, alla tentata vendita nel settore alimentare, al bisogno di rifornimenti più frequenti vista la tendenza delle attività a limitare il magazzino per motivi economici e agli interventi di servizio e manutenzione per imprese e cittadini.

Il nuovo piano merci, con regole e opportunità, deve scaturire dopo un attento esame dei bisogni della attività con un confronto in ogni via e in ogni zona, ed essere attuato con gradualità.

4. Accesso ai motocicli: un sistema di aree di sosta diffuse

L’utilizzo dei motocicli per raggiungere la sede di lavoro o per motivazioni di shopping è oggi molto diffuso in città, a seguito dei divieti di accesso per le auto e alle tariffe troppo elevate dei parcheggi, oltre alla mancanza di un servizio di trasporto pubblico efficiente che colleghi la città all’area metropolitana.

Tutto questo ha sicuramente creato zone di sosta per motocicli troppo impattanti nelle vicinanze di monumenti e aree di shopping del centro città.

La risposta non può però essere quella di portare queste zone di sosta all’esterno della “Cerchia dei Mille”, in quanto troppo distanti dai luoghi di lavoro e di commercio. Occorre pensare a iniziative per incentivare i motocicli elettrici e individuare aree di sosta più diffuse e a minor impatto urbano, anche riconvertendo spazi oggi adibiti a sosta delle auto.

5. Potenziamento e innovazione del servizio di trasporto pubblico

L’attuale sistema di trasporto pubblico è molto simile a quello degli anni ottanta, causa la mancata realizzazione di progetti di potenziamento, con il rischio di perdere anche le risorse pubbliche statali stanziate allo scopo.

Rimaniamo convinti che la scelta strategica per la città sarebbe stata quella della realizzazione della metropolitana che avrebbe consentito un sistema di trasporto pubblico innovativo ed efficace.

Allo stato attuale si deve pensare a rinnovare il sistema di trasporto con mezzi più ecologici e in alcune zone centrali con mezzi più compatibili con vie strette e palazzi storici.

La sera e la notte Bologna è frequentata per motivi ludici, culturali e di lavoro e sono frequenti segnalazioni sulla carenza del trasporto pubblico in orario notturno, con conseguente disincentivo al suo utilizzo per raggiungere la città, soprattutto da parte dei giovani.

6. Migliorare la qualità urbana per incentivare il turismo

Il miglioramento della qualità urbana della città è indispensabile per aumentare la sua attrattività turistica e dipende dagli interventi di riqualificazione che saranno attuati, da una maggiore cura delle proprietà pubbliche e private e da una maggiore educazione civica dei cittadini e degli avventori.

In questa direzione è condivisibile l’attuazione di un “nuovo manuale per la qualità urbana”, la modificazione del processo di smaltimento dei rifiuti potenziando la raccolta differenziata per eliminare il degrado causato dagli attuali cassonetti, e la realizzazione di nuovi servizi igienici pubblici.