Un ospedale non più diviso in unità operative, in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura, ma organizzato in aree che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente livello di complessità assistenziale. E’ il “modello di assistenza ospedaliera per intensità di cura”, che punta a migliorare ulteriormente la sicurezza, l’efficienza e l’efficacia, partendo dalle necessità del paziente e valorizzando le competenze professionali presenti all’interno delle strutture. Un modello che da molti è indicato come la soluzione ottimale per adeguarsi, anche dal punto di vista organizzativo, agli standard considerati all’avanguardia e che nella nostra Regione inizia a interessare diverse strutture. Tra queste anche l’Ospedale di Sassuolo, che già da alcune settimane ha attivato un percorso che coinvolge tutti i professionisti della struttura.

“È una scelta che ho sostenuto con determinazione e che ha trovato un ampio consenso tra i colleghi che lavorano all’interno dell’Ospedale. Abbiamo individuato un partner prestigioso come Ce.Ri.S.Ma.S. Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario e con loro è stato avviato un percorso formativo e di crescita suddiviso in sei fasi, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno” sottolinea con soddisfazione il direttore sanitario Anselmo Campagna che ringrazia i colleghi per avere scelto di proseguire nella direzione tracciata, guardando oltre i prossimi cambiamenti.

L’avvio del percorso è avvenuto a inizio marzo con una full immersion dedicata alla condivisione delle conoscenze e delle esperienze dei vari professionisti e proseguirà nelle prossime settimane con la creazione di gruppi di lavoro specifici che applicheranno sul campo le indicazioni emerse durante le sedute formative.

“Viene naturale prevedere che un’area di maggior intensità di cura possa essere utile per tutti i pazienti di un Ospedale e per questo trovo decisamente interessante che il nostro ospedale abbia scelto di essere tra i primi a lavorare in questa direzione. Davanti a noi abbiamo un’opportunità utile per la nostra crescita e, soprattutto, per i cittadini” aggiunge Marco Grandi, responsabile di Medicina interna. “L’organizzazione per intensità di cura permette di garantire, prima di tutto al paziente chirurgico, un’assistenza marcatamente multidisciplinare e qualificata” commenta Giuseppe Laganà responsabile di Anestesia e dei blocchi operatori.

Il percorso che l’Ospedale di Sassuolo ha attivato rappresenta tra l’altro un importante tassello di quanto indicato esplicitamente dal nuovo Pal, nella sezione dedicata all’assistenza ospedaliera. “Intendiamo dare il nostro massimo apporto per la realizzazione di quanto approvato dalla Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria: per rafforzare la rete, per potenziare il nostro ruolo di punto di riferimento per l’area sud in particolare per l’area di Vignola e Pavullo, ma anche dare concretezza al nostro obiettivo di continuare a collocarci all’avanguardia” conclude Campagna.