Alta l’adesione allo sciopero di oggi 30 marzo delle farmacie pubbliche che ha visto l’adesione dell’85% degli addetti delle 13 farmacie pubbliche della città di Modena. A parte la farmacia di turno in via del Pozzo che è rimasta aperta per garantire i servizi essenziali, 8 farmacie hanno chiuso, mentre le altre 4 sono a personale fortemente ridotto.

Lo sciopero indetto a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali di settore Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, Uiltucs/Uil è stato indetto a sostegno del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto ormai da 15 mesi (che interessa 3.000 lavoratori a livello nazionale e 70 addetti su Modena).

Assofarm si è dimostrata anche nell’ultimo incontro di febbraio indisponibile a rinnovare il contratto in tempi brevi, e intenzionata a mettere in discussione diritti importanti dei lavoratori, economici e normativi.

Nei prossimi giorni i sindacati modenesi e le Rsa chiederanno un incontro con il indaco Pighi per sottoporre al primo cittadino il malessere dei lavoratori per il protrarsi della vertenza e per l’incertezza sul futuro delle farmacie pubbliche a fronte di voci che si rincorrono sulla vendita delle quote pubbliche di proprietà.