Una nuova legge sull’immigrazione e la modifica della legge sulla cittadinanza: gli ultimi fatti di cronaca dimostrano che è questa la direzione che la politica deve prendere in maniera celere. Il commento dei consiglieri provinciali del Pd Cécile Kyenge, Fausto Cigni ed Elena Gazzotti: 

«Said e Vanessa domenica si sposano. La gara di solidarietà che spontaneamente ha mosso in queste ore piccole imprese e privati decisi a fare un regalo a questi giovani dimostra come le comunità, molto spesso, siano più concrete e “avanti” di chi li rappresenta. La Lega, impegnata nella tornata congressuale, denuncia con i soliti toni apocalittici che “la clandestinità è diventata una condizione assolutamente accettabile”. E il riferimento è ai due casi divenuti emblema di una battaglia: i due fratelli apolidi Andrea e Senad per i quali il magistrato ha stabilito che “l’essere nati in Italia è incompatibile con la permanenza in un Cie” e, per l’appunto, la fortunatamente breve permanenza al Cie del giovane Said. E’ proprio alla luce di tutto questo che noi riteniamo che sia giunto il momento di accelerare la fase di elaborazione di una vera legge sull’immigrazione. Il Forum immigrazione del Pd riunitosi a Roma, nello scorso fine settimana, ha presentato un documento che fotografa la realtà contingente e propone le linee per il superamento della Bossi-Fini. La mancata programmazione da parte del governo Berlusconi dei flussi ha contribuito a determinare l’incremento dell’immigrazione clandestina. Ad esso si aggiunga la vera e propria violazione dei principi di uguaglianza e dei diritti di libertà personale legati alla decisione di prolungare i tempi del trattenimento nei Centri di identificazione ed espulsione. Cosa fare quindi? Occorre, innanzitutto, abrogare il reato di immigrazione clandestina. Si deve andare al superamento dei Cie per ricondurre l’istituto del trattenimento al limitato e temporaneo scopo dell’identificazione dello straniero. Bisogna modificare i termini di durata dei permessi in modo da rendere più stabile il soggiorno regolare e sottrarlo alla precarietà indotta dalla possibile perdita del lavoro, misura oggi più urgente a causa del perdurare della crisi economica. Infine, bisogna agire sul fronte della revisione e dell’allargamento degli accordi bilaterali con i paesi di provenienza degli stranieri. Un rapporto diretto, crediamo, possa garantire sia i migranti che stanno cercando un’occasione diversa per sé stessi e la propria famiglia, ma sono anche la garanzia che coloro che delinquono verranno espulsi con celerità dal territorio italiano. Ad una nuova legge sull’immigrazione dovrà corrispondere, come a più riprese abbiamo chiesto, anche una nuova legge della cittadinanza. I bambini nati in Italia da genitori stranieri sono, e devono essere riconosciuti, italiani a tutti gli effetti. Sulla base di queste proposte come Pd intendiamo aprire un confronto diretto con i cittadini, le organizzazioni sindacali, le forze politiche e il volontariato laico e cattolico».