Lunedì 16 aprile ore 21,00, presso las ede Casa Aperta del Centro di Solidarietà di Reggio Emilia via Codro 1/1, in occasione del mese della prevenzione alcologica, si terrà una serata di pubblica informazione sul tema “alcol e dintorni”. Presenteranno la serata: Eliseo Bertani, educatore CeIS e Franco Corradini, Assessore alla Coesione e sicurezza sociale. Relatori: Angiolina Dodi, responsabile del programma dipendenze patologiche; Alessandro Sbarbada Servitore, insegnante Club Alcologico Territoriale; Enrico Baraldi, medico psichiatra. Per info: 0522.293036 www.drogaonline.it

Alcohol Prevention Day 2011

 Il consumo rischioso di alcol è un fenomeno preoccupante e ben consolidato a livello nazionale; in particolare, destano preoccupazione i modelli e le nuove culture del bere da parte dei giovani. La relazione annuale del Dipartimento delle Politiche Antidroga al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia, i cui dati sono stati confermati recentemente dell’indagine PASSI individua il 37,7% di giovani a rischio alcol-correlato.

Diverse evidenze scientifiche mostrano che l’alcol rappresenta oggi per molti giovani la gateway drug, ovvero la “droga ponte” che facilita e favorisce il consumo di droghe illegali di sempre maggior riscontro nei contesti ricreazionali e di aggregazione giovanile. Il consumo rischioso e dannoso di alcol interessa tutte le fasce d’età, inclusi gli adolescenti, ed è associato a una serie di conseguenze a breve e a lungo termine.

In Italia, come in Europa e nel resto del mondo, è molto bassa la percezione del rischio sociale, oltre che di quello sanitario, legato al consumo rischioso di alcol. Negli adolescenti, il consumo di alcol è associato a numerosi comportamenti a rischio come attività sessuale precoce, assenze scolastiche ingiustificate e riduzione delle prestazioni scolastiche, violenza, bullismo e possesso di armi. Inoltre, il consumo di alcol interferisce con il normale sviluppo cognitivo, emotivo e delle competenze sociale degli adolescenti, ed è legato a una serie di disordini psichiatrici e al fenomeno della delinquenza giovanile.

Inoltre, coloro che iniziano a bere prima dei 15 anni di età hanno un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a coloro che posticipano il consumo di bevande alcoliche all’età di 21 anni

I consumatori a rischio in Italia

La prevalenza dei consumatori a rischio nel 2009 è pari al 15,8% della popolazione di età superiore a 11 anni, con una consistente differenza di genere (25% dei maschi, 7,3% delle femmine). L’analisi per classi di età mostra che sono a rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze di sotto dell’età legale (16 anni), valori che dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa 475.000 minori che hanno adottato almeno un comportamento a rischio alcol-correlato. “Preoccupano in particolare le preadolescenti” – commenta Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e direttore scientifico dell’APD – “Tra le 11-15enni si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla media femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque superiore a quella registrate per tutte le classi di età esaminate”. Anche salendo con l’età l’evidenza conferma i trend consolidati nell’ultimo decennio; si stima, infatti, che nel 2009 sono stati oltre 395.000 i giovani di 16-20 anni (19% maschi e 6,9% femmine) e circa 500.000 i giovani di 21-25 anni (23,8 % maschi e 8,4 % femmine) che hanno adottato almeno un comportamento a rischio per la loro salute sulla base dei criteri stabiliti dall’ISS (eccedenza o binge drinking). “E all’estremo opposto della curva continuiamo a registrare le più elevate quote di consumatori a rischio tra i maschi”, aggiunge Scafato sottolineando che “tra gli ultra65enni si contano oltre 2 milioni e 200mila anziani che seguono modelli di consumo rischioso o dannoso, con il 47,7 % dei 65-74enni e il 40,7 % degli ultra75enni”. Estrema conseguenza, come riportato in Relazione al Parlamento, è l’incremento degli alcol dipendenti in carico ai servizi che nel 2008 ha raggiunto la quota massima di oltre 66mila alcolisti in trattamento accompagnata da un significativo ricorso ai ricoveri ospedalieri per condizioni totalmente alcol correlate tra cui spicca la cirrosi per gli anziani e le intossicazioni alcoliche per i minori di 14 anni.

Alcol e anziani

Il 27% degli Europei over 55 ha avuto almeno un episodio settimanale di binge-drinking negli ultimi 12 mesi (Eurobarometer 2007). Nonostante la diminuzione registrata rispetto alle rilevazioni precedenti , in Italia in media 1 maschio su due oltre i 65 anni non segue un modello di consumo moderato; se si considerano anche le donne anziane, si arriva a ricomprendere oltre 2 milioni di individui che avrebbero la necessità di un intervento sociosanitario di prevenzione. L’invecchiamento della popolazione e la tendenza demografica, caratterizzata comunque dall’aumento dell’età media della popolazione mondiale ed europea, rappresentano motivi plausibili per giustificare la previsione di incremento ulteriore di problemi e patologie alcol correlati tra gli ultra65enni. Sulla base di tali considerazioni, la Commissione Europea ha dato il via nel 2008 al Progetto VINTAGE–Good health into older age, progettato e coordinato dall’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha monitorato per diverse Nazioni la mortalità alcol attribuibile e il ricorso ai ricoveri ospedalieri per patologie totalmente attribuibili all’alcol rilevando per l’Italia un incremento delle dimissioni per condizioni causate dall’alcol tra cui spicca la cirrosi epatica alcolica che vede innalzarsi dal 26.3 % al 35 % nel periodo 2000-2008 il numero di ospedalizzazioni (pari a 32.117), di cui il 67.5 % a carico di persone con età superiore ai 55 anni. Inoltre, la cirrosi epatica alcolica è pari al 60,5 % di tutte le cirrosi per gli uomini e al 51,5 % per le donne, in particolare di età compresa tra i 45 e i 65 anni. Un nuovo libretto di informazione e sensibilizzazione “Alcol e anziani”, presentato nel corso dell’APD, si propone di contribuire a generare una rinnovata cultura consapevole e responsabile del bere basata su informazioni specifiche e su consigli dedicati alla riduzione del rischio alcol correlato nel corso dell’invecchiamento.

Gli incidenti stradali

In Italia il 30% dei decessi per incidenti stradali e il 50% degli incidenti non mortali, secondo i dati della Commissione Europea e le elaborazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno una correlazione con l’uso di alcol. Inoltre:

• più di 1 incidente su 4 in Europa è causato dall’uso di alcol alla guida (circa 10.000 ogni anno)

• oltre 1 decesso su 4 in Europa registrato tra i ragazzi e 1 su 10 tra le ragazze è causato dall’alcol

• l’alcol rappresenta la prima causa di morte tra i giovanidi età compresa tra i 15 e i 29 anni

• nel 2008 sono stati rilevati in Italia 218.963 incidenti stradali (-5,2 % rispetto al 2007), che hanno provocato 4.731 morti (-7,8%) e 310.739 feriti (-4,6% ).

L’analisi effettuata dall’ISS della mortalità alcol correlata stima che il 38,1% dei decessi per incidente stradale fra gli uomini e il 18,4% tra le donne sono da attribuire all’alcol. E che i decessi dovuti ad incidente stradale avvengono per tutte le fasce di età ma i tassi più elevati (per 100.000 individui) si registrano tra gli uomini nei giovani di età 15-29, tra le donne di età 15-24 e negli anziani. “E importante rilevare che l’adozione delle nuove norme del codice della strada ha incominciato a contribuire alla diminuzione dell’impatto dell’alcol alla guida in termini di mortalità specifica” dichiara Scafato. “Se guidi, non bere” continuerà a rappresentare lo slogan della campagna di contrasto del bere alla guida supportata da un depliant specifico in distribuzione.

La mortalità dovuta all’alcol

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che consumano bevande alcoliche, circa 2,3 milioni di persone che muoiono per una causa alcol-correlata e 76,3 milioni che hanno disordini dovuti all’alcol. Per l’Italia, l’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS dell’ISS ha prodotto e pubblicato sull’ultimo numero di Addiction la metodologia di riferimento europea e stimato e riportato nella Relazione annuale del Ministro della Salute al Parlamento che, ogni anno, circa 13.000 uomini e 7.000 donne di età superiore ai 15 anni muoiono per una causa di morte totalmente o parzialmente alcol correlata. Una valutazione complessiva riconosce nell’alcol la prima causa di morte tra i giovani sino all’età di 24 anni, i cui decessi sono prevalentemente legati al problema di uso e abuso di alcol alla guida. Inoltre, sono attribuibili all’alcol:

• il 38,1% dei decessi maschili e il 18,4% di quelli femminili

• il 60,5 % dei decessi per cirrosi epatica nei maschi, il 51,5% di quelli tra le donne

• il 36,6% e il 21,8% dei decessi per tumori orofaringei maschili e femminili, rispettivamente

• il 49,2% dei decessi tumori laringei maschili e il 37,1% di quelli femminili

• i morti per tumore al fegato con valori pari al 36,5% per gli uomini e al 26,1% per le donne

• il 49,5% e il 43,3% dei decessi per epilessia per gli uomini e per le donne, rispettivamente

• il 57,7% e il 49,2% dei decessi rispettivamente maschili e femminili per varici esofagee.

Nonostante i “guadagni” registrabili principalmente nel numero di decessi per cardiopatia coronarica, ictus ischemico, colelitiasi e diabete e pari a circa 4.460 per gli uomini e 2.740 per le donne, l’impatto dell’alcol sulla mortalità al netto dei considerati effetti protettivi dell’alcol rimane rilevante con 20.000 morti all’anno che confermano la necessità di attenzione e di interventi di screening e di prevenzione differenziata per i differenti target di popolazione.

Fonti

Ministero della salute http://www.salute.gov.it/alcol/newsAlcol.jsp?id=1461&menu=inevidenza&lingua=italiano

ISS istituto superiore della sanità Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia

Valutazione dell’Osservatorio Nazionale Alcol-CNESPS sull’impatto dell’uso e abuso di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute Rapporto 2011

Emanuele Scafato, Claudia Gandin, Lucia Galluzzo,

Alessandra Rossi e Silvia Ghirini per il Gruppo di Lavoro CSDA http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2011/Apd2011_Istisan2011.pdf