Desi Bruno, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, è appena uscita dalla visita al Pratello, l’istituto penale per minorenni di Bologna, e afferma che la situazione di sovraffollamento della struttura, denunciato anche in una lettera della Fp-Cgil bolognese, permane anche se è diminuita in questi ultimi giorni. Con lei la Garante comunale, Elisabetta Laganà.

Dai 29 ragazzi presenti nei giorni scorsi si è passati ai 25 di oggi, un numero comunque maggiore dei 22 regolamentari nell’unico piano aperto della nuova struttura.

Bruno ha riferito che quattro minori stanno espiando pene definitive, mentre gli altri sono in misura cautelare e il sovrannumero è stato determinato dall’aggravamento di misure di collocamento in comunità da parte dell’autorità giudiziaria.

La direzione dell’istituto, sottolinea la Garante regionale, ha dovuto acquistare quattro brande, due ancora presenti, che raccontano una situazione “non positiva per i ragazzi”, aggravata dal fatto che non si intende aprire il secondo piano dell’istituto penale perché mancherebbe il personale disponibile.

Bruno evidenzia poi altre criticità collegate ai lavori di ristrutturazione dell’area cortiliva e della parte esterna che, dopo un decennio dall’inizio dell’opera di riqualificazione dell’intera struttura, non sono ancora terminati “a causa del mancato pagamento dello stato di avanzamento dei lavori”. Sulla vicenda – aggiunge – si aspettano notizie dopo il sollecito da parte di Paolo Attardo, dirigente Csm. I lavori ancora in corso creano quindi problematiche anche di ordine igienico, tanto che l’area occupata dagli uffici del servizio sociale è stata di recente disinfestata per la consistente presenza di insetti. Manca anche la cucina, la cui consegna (prevista per gennaio 2012) consentirebbe alla ditta, vincitrice del bando, di cucinare per i minori: nell’attesa, i pasti sono assicurati da un catering. Servono infine risorse per ripristinare il tetto danneggiato dalla neve.

Ma la richiesta considerata da Bruno “più urgente” è che sia “dato un assetto definitivo alla dirigenza dell’Ipm, tanto più necessaria dopo l’inizio di un periodo di rinnovamento a seguito dell’ispezione disposta dal ministro Paola Severino”.

La sollecitazione, presente anche nella lettera del sindacato (alla visita ha partecipato anche Maurizio Serra della Fp-Cgil), riguarda “l’interpello fatto per il comandante degli agenti di polizia penitenziaria e per il direttore, che quindi cambieranno, ma è necessario – afferma Bruno – che sia assicurata in tempi rapidi una nuova dirigenza competente e stabile, per proseguire il lavoro in corso”.

La richiesta dei due Garanti al ministro di Giustizia è che “si definisca in tempi rapidi la nomina del nuovo comandante e del direttore” e che “si concluda positivamente l’azione intrapresa”: di qui la richiesta di Bruno e Laganà ai massimi rappresentanti di Regione e Comune di attivarsi in tal senso.