La Cisl di Modena è pronta a mobilitarsi contro Poste Italiane, che ha comunicato un’eccedenza di 87 addetti tra Modena e provincia e la riduzione di 73 zone di recapito. «L’impatto di questa riorganizzazione, calata dall’alto ad appena due anni di distanza dall’ultima, avrebbe un impatto devastante sul nostro territorio – afferma il segretario provinciale della Slp-Cisl, Antonio Buongiovanni – Un taglio così pesante metterebbe seriamente in discussione la sostenibilità del servizio di recapito, già oggi non più adeguato alle esigenze di una realtà come Modena. In questo disegno di Poste Italiane rileviamo l’ennesima razionalizzazione dei costi effettuata sempre e solo in maniera orizzontale. È un atteggiamento miope rispetto alle realtà territoriali; se nel confronto che apriremo presto con l’azienda non dovessero intervenire modifiche saremo costretti a mobilitare i lavoratori».

Martedì scorso 17 aprile Poste Italiane ha presentato alle organizzazioni sindacali un piano nazionale di ristrutturazione dei servizi postali a iniziare da Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Basilicata. In queste regioni il piano prevede una riduzione complessiva di 1.765 posti di lavoro, 466 dei quali in Emilia-Romagna. Buongiovanni aggiunge che in provincia di Modena Poste Italiane intende operare una riduzione di 73 zone di recapito, equivalente a un’eccedenza di 87 addetti. «Il giorno successivo alla presentazione del piano, cioè mercoledì 18 aprile, Poste Italiane ha ufficializzato che il bilancio 2011 chiude con un utile netto di 846 milioni di euro, mentre nel 2010 aveva superato il miliardo. Non è accettabile – conclude il segretario della Slp-Cisl – fare ricavi e macinare utili sulle spalle dei lavoratori».