Necessario un incontro pubblico per dare maggiori informazioni ai cittadini, ma l’operato dell’amministrazione è stato scrupoloso: il segretario Pd di Nonantola Lorenzo Campana interviene sull’impianto di biogas di via Mislé. Ecco il suo commento:

«Sull’impianto di biogas di Via Mislé approvato dall’amministrazione comunale partiamo da un presupposto: i cittadini che lamentano una carenza di coinvolgimento e informazione hanno ragione. Per questo chiediamo all’amministrazione, quindi al sindaco Borsari e all’assessore all’ambiente Bonacina, di organizzare un incontro pubblico per dare le informazioni necessarie e per rassicurare sul fatto che l’impianto non è né sovradimensionato né speculativo. Questo per mantenere quel dialogo positivo con la popolazione che ha permesso la sperimentazione, e ora l’allargamento, della raccolta differenziata “porta a porta”. Per dare un giudizio di merito sul progetto crediamo sia necessario partire da un paio di domande, sulle quali vorremmo conoscere anche il pensiero della lista civica “AmoNonantola”. Come immettere sempre minore energia prodotta da fonti fossili e inceneritori nella rete che tutti noi utilizziamo? Se l’efficientamento e il risparmio, oltre all’utilizzo del fotovoltaico, non permettono ancora di raggiungere il fabbisogno energetico della popolazione, ci si deve arrendere al petrolio? Noi crediamo sia necessario mettere in campo nuove tecnologie che producano energia da fonti rinnovabili che, chiaramente, sono da valutare di volta in volta. Nel merito diamo un giudizio positivo sullo scrupoloso operato dell’amministrazione e dei suoi uffici. Infatti la tecnologia usata è quella di produzione di biogas con digestione anaerobica delle biomasse agricole, sperimentata e facilmente verificabile. Per produrre energia l’impianto utilizzerà per il 75% liquami, trovando quindi una possibile risposta ad un problema storico di Nonantola. I famosi “lagoni”, che quindi diminuiranno, producono infatti olezzi maleodoranti oltre a emissioni di metano, sostanza fra le più inquinanti e prima causa del buco nell’ozono. Inoltre non ci sarà un aumento del traffico veicolare in quanto l’azienda potrà utilizzare solo liquami prodotti dall’allevamento suinicolo di via Valluzza. Per quanto riguarda l’aspetto cogenerativo, ovvero l’utilizzo del calore prodotto all’interno del magazzino adiacente, riteniamo abbia margini di miglioramento dal punto di vista dell’efficienza e del suo utilizzo. Per questo riteniamo che l’amministrazione abbia fatto bene a chiedere un impegno scritto all’azienda di presentare entro due anni un progetto che preveda ulteriori utilizzi del calore prodotto. Progettazione che deve essere giustamente sviluppata d’intesa col Comune di Nonantola e che deve tenere conto anche delle esigenze energetiche di strutture di interesse pubblico raggiungibili ed accessibili dall’impianto».