Imposta Municipale Unica (IMU) e Politica Agricola Comunitaria continuano a tenere alta l’attenzione del mondo agricolo che questa mattina ha visto riuniti in un’affollata assemblea i soci Coldiretti del comune di Modena per un aggiornamento sugli argomenti più rilevanti per il comparto.

Per l’Imu – è stato detto nel corso della riunione di Coldiretti – dopo l’approvazione degli ultimi emendamenti al Senato, che hanno ridotto il moltiplicatore per il calcolo dell’Imu sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) per i quali è anche ripristinata la franchigia, si sono registrati miglioramenti ma molto rimane da fare per arrivare ad una vera equità. Il Decreto – sottolinea Coldiretti – ha anche opportunamente fissato al 30 per cento l’acconto per consentire l’abbassamento delle aliquote per i fabbricati strumentali, come stalle, fienili e capannoni, prima del versamento della seconda rata, laddove il gettito stimato dopo l’accatastamento superi il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell’Economia. La nuova normativa è tuttavia ancora in corso di definizione per questo Coldiretti manterrà alta l’attenzione su una materia che, stravolgendo la disciplina previgente, comporterà pesanti oneri a carico delle imprese.

La riforma Politica Agricola Comunitaria per il periodo 2014 – 2020 – informa Coldiretti – porterà diverse novità alle imprese agricole: una riduzione complessiva dei finanziamenti europei che passeranno dal 41% al 33%; maggiore attenzione alle azioni rivolte al miglioramento degli aspetti ambientali e alla tutela delle aree svantaggiate; incentivazione all’ingresso in agricoltura dei giovani imprenditori. La riforma si trova attualmente in fase di costruzione per questo Coldiretti ha avanzato numerose proposte ai fini di salvaguardare la redditività di chi la terra la usa per vivere e non quella di coloro che la usano come bene rifugio o speculativo.